Curiosità

Come si festeggia il Natale nel mondo? Ecco le 10 tradizioni più curiose e (un po') inquietanti

Addobbi natalizi sui generis, presepi con strane sorprese, corse sui pattini per andare a messa... In alcuni Paesi, le feste di Natale sono davvero molto bizzarre.

Il Natale è una festa amata da grandi e piccini, nata per celebrare la nascita di Gesù e arricchita poi negli anni di diverse tradizioni e usanze. Se abeti ricchi di luci e presepi con capanna e Re Magi sono comuni a molti Paesi del mondo, esistono alcune usanze natalizie piuttosto bizzarre e, in alcuni casi, decisamente inquietanti. Leggete un po'...

1. I tredici piccoli orchi islandesi. A ricordare ai bambini islandesi che devono comportarsi bene non è il carbone della Befana, ma sono i jólasveinar (letteralmente ragazzi del Natale), figli dell'orchessa Grýla. Tredici giorni prima di Natale i bimbi lasciano sul davanzale di casa le loro scarpe: se sono stati buoni, ogni giorno troveranno un dolcetto o un regalino portato da un jólasveinn; se hanno fatto i capricci, ad attenderli ci sarà una patata cruda.

L'orchessa Grýla possiede inoltre un enorme gatto nero, che si aggira per tutta l'Islanda durante la vigilia di Natale e divora chiunque non riceva in regalo dei vestiti nuovi: che venga da qui l'abitudine di regalare calzini e pigiami?

2. Appuntamento con Paperino. Gli svedesi sono invece grandi appassionati di Paperino: il 24 dicembre di ogni anno, alle tre del pomeriggio, oltre un terzo del Paese si piazza davanti alla tv per guardare l'episodio natalizio di Paperino del 1958. Prima dell'inizio della puntata un conduttore accende in diretta una candela e augura ai cittadini un sereno Natale: questa curiosa usanza si ripete dal 1959.

3. Un ceppo contro i mali del passato. I lèttoni amano chiudere l'anno buttandosi alle spalle le sfortune passate: per farlo, trasportano di casa in casa uno speciale ceppo natalizio che ha la funzione di "raccogliere" i problemi e le cose brutte dell'anno appena trascorso. Una volta terminato il giro il ceppo viene bruciato, per simbolizzare la distruzione del male passato e dare il benvenuto alla luce e alle nuove opportunità.

4. Cucina tradizionale. Sperate di non venire mai invitati al pranzo di Natale da un amico groenlandese: se succederà, dovrete prepararvi a un menu alquanto... peculiare. La tradizione vuole che si consumino due piatti tipici: il mattak, ovvero una striscia di pelle di balena (che va ingoiata senza masticare, perché troppo dura), e il kiviak, un piatto preparato avvolgendo un piccolo uccello autoctono in un pezzo di pelle di foca e lasciandolo fermentare per diversi mesi prima di consumarne la carne decomposta.

Delizioso!

5. Cacca spagnola. Si scivola forse un po' sul blasfemo in Catalogna (Spagna), dove il presepe tradizionale ha un personaggio curioso: accanto a Gesù, Giuseppe e Maria, l'asinello e il bue... c'è il caganer. Ometto dal nomen omen, il caganer (letteralmente cagone) è un contadino che si abbassa i pantaloni e fa la cacca. Durante la nascita di Gesù.

Caga tió
Una serie di Caga Tió venduti in un mercatino di Natale catalano. © nito | Shutterstock

Le origini di questa pittoresca figura sono incerte: secondo alcuni il caganer è simbolo di fertilità e buona fortuna, mentre per altri è una figura popolare che ha l'obiettivo di riportarci con i piedi per terra, ricordandoci che siamo tutti uguali.

Ma la cacca in catalogna è grande protagonista delle feste: oltre al caganer c'è infatti anche il Caga Tió, un tronco di legno "umanizzato" che viene coperto con berretto e copertina e a cui viene offerto cibo dall'8 dicembre fino a Natale. La sua funzione? Defecare i regali dei bambini durante la vigilia di Natale.

6. Giapponesi e fast food. La tradizione natalizia giapponese è un ottimo esempio del potere del marketing, della globalizzazione e del consumismo: il giorno di Natale non si gustano croccanti tempura né caldi ramen, ma si consuma il pollo fritto di KFC. È un'abitudine così diffusa (grazie a una geniale campagna pubblicitaria degli anni 70 della catena di fast food) che è stato istituito un servizio di consegna a domicilio prenotabile mesi prima, il Xmas Family Bucket.

7. Ragni e abeti. Quest'anno in Ucraina purtroppo non verranno addobbati molti alberi di Natale, ma in un anno senza guerra la tradizione vuole che, al posto di palline colorate e lucine, l'abete venga decorato con ragni e ragnatele finti. L'usanza affonda le sue radici in una vecchia leggenda secondo la quale una povera signora, che non poteva permettersi decorazioni, svegliandosi la mattina di Natale trovò l'albero ricoperto da una luccicante ragnatela tessuta durante la notte da un ragno.

8. A messa sui pattini. A Caracas, in Venezuela, dal 15 al 23 dicembre si fa più attività fisica del solito: per andare alla messa giornaliera, chiamata Misa de Aguinaldo (dal celtico Eguinand, termine con il quale si definisce il regalo dell'anno nuovo), i cittadini indossano dei pattini a rotelle. Sono così tante le persone fedeli a quest'abitudine, che molte strade chiudono al traffico fino alle otto del mattino per permettere ai pattinatori di muoversi in sicurezza.

9. Pulizie di Natale. Invece delle pulizie di Pasqua i guatemaltechi effettuano le pulizie di Natale.

I locali credono infatti che il diavolo e gli spiriti maligni si nascondano tra la sporcizia, e per questo passano l'intera settimana prima di Natale a lustrare le proprie abitazioni: la spazzatura raccolta viene ammassata in una pila, un'effige del diavolo viene posizionata sulla cima e ancora una volta... fuoco alle polveri (letteralmente).

Ravanelli intagliati
I ravanelli intagliati di Oaxaca, Messico. © Alejandro Linares Garcia | CC BY-SA 4.0

10. Ravanelli intagliati. Chiudiamo con una tradizione che ricorda quella delle zucche di Halloween, ma viene dal Messico e non dagli Stati Uniti: il 23 dicembre nella città messicana di Oaxaca si celebra la notte dei ravanelli, una gara in cui aspiranti scultori si sfidano nell'intaglio della croccante radice. Le raffigurazioni sono di tutti i tipi: da scene della natività, a creature fantastiche, a scritte varie. I ravanelli che vengono intagliati sono appositamente coltivati e imbottiti di sostanze chimiche che li fanno crescere a dismisura: meglio non addentarne uno!

24 dicembre 2022 Chiara Guzzonato
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

Settant’anni fa agli italiani arrivò un regalo inaspettato: la televisione. Quell’apparecchio – che pochi potevano comprare e quindi si vedeva tutti insieme – portò con sè altri doni: una lingua in comune, l’intrattenimento garantito, le informazioni da tutto il mondo. Una vera rivoluzione culturale e sociale di cui la Rai fu indiscussa protagonista. E ancora: i primi passi della Nato; i gemelli nel mito e nella società; la vita travagliata, e la morte misteriosa, di Andrea Palladio; quando, come e perché è nato il razzismo; la routine di bellezza delle antiche romane.

ABBONATI A 29,90€

I gemelli digitali della Terra serviranno a simularne il futuro indicando gli interventi più adatti per prevenirne i rischi ambientali. E ancora, le due facce dell’aggressività nella storia dell’evoluzione umana; com’è la vita di una persona che soffre di balbuzie; tutti gli strumenti che usiamo per ascoltare le invisibili onde gravitazionali che vengono dall’alba dell’universo; le pillole intelligenti" che dispensano farmaci e monitorano la salute del corpo.

ABBONATI A 31,90€
Follow us