Curiosità

L'Acquario di Genova? È a Parco della Vittoria

Definite le caselle della versione italiana del Monopoly, il più diffuso gioco da tavolo della storia che, nato da uno "scippo" intellettuale, ha persino aiutato i soldati Alleati in guerra.

Alzi la mano chi non ha mai giocato a Monopoly. Il più popolare gioco da tavolo del mondo, prodotto in oltre 110 Paesi e venduto in più di 350 milioni di scatole, ha allietato almeno tre generazioni e resistito all'avvento delle moderne tecnologie (anche se ne esistono recenti versioni da console e smartphone). La collezione di edizioni speciali e locali si sta per arricchire di una versione dedicata all'Italia, che uscirà la prossima primavera. Per decidere con quali città nostrane sostituire i classici Largo Augusto, Vicolo Stretto o Viale dei Giardini, la casa produttrice Hasbro ha lanciato un grande concorso online, che ha raccolto un milione di voti in un solo mese: un altro segno che questo classico gioco non tramonta mai.

Genova costa cara. L'ambitissima casella di Parco della Vittoria, quella più costosa dell'intero tabellone, è stata così conquistata a furor di popolo da Genova, con oltre 200.000 preferenze. A ruota seguono Potenza/Viale dei Giardini, Trento/Largo Augusto, Cagliari/Corso Impero eccetera (tutta la classifica è online su Monopoly Italia).

Monopoly
Sul tabellone del Monopoly ci sono 40 caselle: 22 sono strade edificabili con 32 case e 12 alberghi. © Monopoly

Inoltre, da un'idea nata dalla collaborazione tra Hasbro Gaming, Costa Edutainment e Smack! (Fiera del Fumetto di Genova), a rappresentare il capoluogo ligure sulla rispettiva carta del gioco sarà l'immagine dell'Acquario di Genova. Insomma, il nuovo Monopoly italiano sarà personalizzato in base ai risultati della votazione, ma senza perdere il suo spirito originale: tra Imprevisti e Probabilità, lo scopo sarà sempre quello di comprare terreni, farli fruttare al meglio, edificare case e alberghi per indurre al fallimento gli avversari. La novità del Monopoly Italia sarà proprio il tabellone, che conserverà il "Via", la Prigione e la temuta Tassa di lusso, ma al posto di Corso Raffaello o Via Accademia, ci saranno le 22 città più votate raffigurate dai monumenti che le rappresentano al meglio. Anche le pedine saranno personalizzate con gli elementi più simbolici del nostro Paese.

Le origini. Il Monopoly fu lanciato agli inizi degli anni Trenta dall'americano Charles Darrow, un rappresentante di Philadelphia, che dopo aver perso l'impiego a causa del crack di Wall Street del 1929, si adattò a fare diversi lavori. Nel 1932, Darrow vide a casa dei propri vicini il gioco The Landford's Game, ideato dalla donna della coppia, Elizabeth J. Magie Phillips, nel 1902. L'emancipata signora l'aveva realizzato (e brevettato) per mostrare quanto deleterio fosse concentrare le proprietà terriere nelle mani di pochi monopoli privati; in sostanza, era un gioco didattico.

Darrow ne fece una propria versione, molto simile a quella della Phillips, e la commercializzò nel 1935 con la Parker Brothers.

In breve arrivò il successo planetario, con edizioni in tutte le lingue e Paesi. Il ruolo fondamentale della Phillips fu dimenticato (o "occultato") per decenni, fino a quando una causa che coinvolse la Parker Brothers nel 1973 riportò alla luce il brevetto originale della donna.

In Italia il gioco arrivò già nel 1935, pubblicato dalla Editrice Giochi di Emilio Ceretti, poliedrico personaggio a metà tra editoria (fu anche direttore di Panorama nel 1940) e imprenditoria. Fu lui a inventare le vie della nostra versione classica, ispirandosi a Milano, dove viveva. Alcune strade ci sono ancora, altre hanno cambiato nome; ma via dei Giardini, dove Ceretti abitava, esiste tuttora. E fu sempre lui a cambiare il nome del gioco da Monopoly al più italico Monopoli, per evitare le censure dell'autarchico regime fascista. Anni dopo tornò anche da noi il nome originario.

La prima versione di Monopoly (o Monopoli all'italiana) del 1935. © Monopoly

In guerra. Le curiosità legate alla lunga storia del Monopoly, oltre alle sue origini controverse, sono infinite. Ne citiamo una. Nel corso della Seconda guerra mondiale, l'MI9, la sezione dell'intelligence militare britannica deputata, tra le altre cose, al recupero dei soldati Alleati dietro le linee nemiche, fece realizzare una versione modificata del gioco.

Dato che nei campi in cui erano rinchiusi i prigionieri Alleati erano autorizzati i giochi da tavolo, nella versione speciale erano inserite sottilissime mappe delle zone del conflitto stampate su seta, una bussola e denaro vero. Per introdurre le scatole nei campi fu creata una serie di finte organizzazioni umanitarie che, come quelle vere, inviavano ai prigionieri generi di conforto di vario tipo. Il trucco funzionò benissimo.

Oggi esistono centinaia di edizioni diverse, non solo in decine di lingue, ma con adattamenti speciali. Con tabelloni che portano i nomi di strade di specifiche città (Germania e Francia hanno decine di versioni, con città diverse), ma anche tematizzati: c'è il Monopoly astronomico e quello sui Mondiali di calcio, quello degli eroi della Marvel e quello di Ritorno al futuro... Dal 1973 si tiene anche un campionato del mondo, in genere ogni 4 o 5 anni: l'ultimo vincitore è stato un italiano, Nicolò Falcone, che a Macao nel 2015 ha sbaragliato gli avversari e si è messo in tasca circa 20.000 dollari (veri), e che presenzierà alla presentazione del nuovo Monopoly Italia alla Fiera del Fumetto di Genova del prossimo maggio.

Un trucco per vincere? Comprate i terreni arancioni. Sono quelli che, statisticamente, vi possono consentire i maggiori guadagni.

26 luglio 2016 Gianluca Ranzini
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