Curiosità

Mi scappa la pipì (ma la tengo forte forte...)

Che cosa succede se un'intera nazione si "trattiene" e poi, al momento giusto, tutti "la fanno" allo stesso tempo? Ecco la cronaca di un giorno speciale. In chiave "pipì". (Raymond Zreick, 17 marzo 2010)

28 febbraio 2010, dalle 12 alle 13. Manca pochissimo, tutti devono essere pronti: chi è allo stadio si è rifornito di panini, bibite, caramelle e tutte le solite schifezze vitali per affrontare una finale al cardiopalma. Chi è inchiodato a casa davanti alla tv non ha di meno, anzi, forse in più ha chili di patatine e pop-corn... Ma chi sono?

CANADESI! Il 28 febbraio il Canada tutto si è fermato per la finale olimpica dello sport nazionale: hockey su ghiaccio. Da combattere contro i rivali di sempre: gli Stati Uniti. Come stimato dai giornali il giorno dopo, l'80% dei canadesi ha assistito all'incontro. Che alle 13 sta per iniziare... gli ultimi che devono andare in bagno ci pensino adesso o mai più (letteralmente), e il consumo d'acqua (sciacquoni) ha un balzo rispetto a "un giorno qualunque", da 420 a 440 mila litri. Poi più niente: fischio d'inizio e solo gli incontinenti - o i ritardatari - sfruttano il lento avvio della sfida, e il consumo d'acqua scende a 380 mila litri.

Dalle 13 alle 14. Pochi disperati fanno la spola tra il divano e il bagno e forse qualcuno è ancora in coda in attesa del suo turno ai bagni dello stadio perché i consumi (il picco generato dagli sciacquoni) scende ancora, fin quasi a 360 mila litri. Ma alle 14 in punto... fine del primo tempo! Il Canada è in vantaggio: 1-0. Sarà la birra, sarà la Coca, sarà l'eccitazione, ma nel giro di pochi minuti si riversano nelle fogne 450.000 litri d'acqua... poi tutti di corsa a posto per il secondo tempo.

Dalle 14 alle 14:45 circa, 350.000 litri, poi fine del secondo tempo e, diavolo! I canadesi hanno raddoppiato, ma un paio di minuti dopo gli americani hanno ridotto le distanze e la partita è ancora aperta: siamo 2-1. In pochi secondi i bagni del Paese registrano il passaggio di 450 mila litri d'acqua. Poi inizia il terzo tempo e le cose si mettono male: praticamente subito Ryan Kesler, idolo dell'hockey americano, segna il punto del pareggio, nessuna azione canadese va a buon fine e non c'è canadese che non sia impietrito per la catastrofe. Nelle fognature del Paese passano a malapena 320.000 litri d'acqua (probabilmente è quel 20% di canadesi sicuramente malati a cui non importa nulla dell'hockey). Alla fine del terzo tempo la nazione tutta è rassegnata, si prepara ai supplementari e nei pochi minuti a disposizione rovescia in fogna 450.000 litri d'acqua e sostanze varie.

Ore 15 e qualcosa, ultimo atto. Il consumo d'acqua scende sotto i 320 mila litri finché il Canada, finalmente, segna il punto della vittoria! E finita, tutti in bagno? No! Forse appena qualche incontinente, perché tolto un breve picco il consumo scende ancora e si mantiene stabile (e basso) fino alla cerimonia di premiazione, e poi sì che si può dire "ahhh"... Tutti in bagno a rovesciare giù dai tubi 460.000 litri d'acqua e altre miscele corporee!

17 marzo 2010
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