Dopo giorni di scavi, Howard Carter scopre nella Valle dei Re in Egitto l’ingresso di una tomba con un sigillo sul quale intravede un’iscrizione: “Tutankhamun”.
Tutankhamun era uno dei più sconosciuti faraoni egizi, morto a soli diciannove anni. Ma i tesori nascosti nella tomba e il buono stato di conservazione la resero la tomba egizia più famosa del mondo. Dopo un anno di scavi, una tetra leggenda cominciò ad aleggiare intorno al ritrovamento. Diverse persone, legate in qualche modo al ritrovamento, morirono misteriosamente: nacque così la “maledizione di Tutankhamun”. Le ipotesi furono molte: alcuni dicevano che i residui psichici rinchiusi nelle mummie (che non sarebbero del tutto morte) mandassero ai moderni i loro influssi negativi; altri ipotizzarono che gli egizi conoscessero la radioattività e che la usassero per proteggere i loro luoghi sacri. Altri ancora tentarono di essere più scientifici e attribuirono il fatto a virus, batteri o funghi presenti all’interno delle antichissime tombe.
Nella foto: la maschera di Tutankhamun, conservata al museo egizio del Cairo.