Immaginatevi la scena: nessun preavviso, nessuna notizia negativa, l’azienda che va a gonfie vele e voi lì, davanti al PC a bocca aperta a leggere la mail del vostro licenziamento, con tanto di istruzioni e modalità per ricevere la buonuscita. È successo a 1.300 impiegati di Aviva, una società di assicurazione che, per un errore tecnico - anche se molti credono più allo scherzo di un buontempone - ha inviato la comunicazione di licenziamento tramite e-mail. E sempre tramite posta elettronica è arrivata dopo quasi mezz’ora la rettifica con tanto di scuse.
"Sabotaggio o semplice stupidità?"
Una brutta sorpresa - Non solo: a detta di chi ha ricevuto il “benservito”, il testo era anche particolarmente brusco e sgradevole, cosa che ha peggiorato la sensazione di shock che molti hanno provato nel leggerla. Naturalmente non esiste un metodo carino per comunicare certe cose e l’email è tra tutti il modo peggiore, a maggior ragione se il licenziamento è l’ultima cosa che ti aspetti di trovare nella tua cassetta di posta elettronica.
Meglio cambiare motto! - Adesso non rimane che capire a chi era realmente destinato il messaggio, se si è trattato di un invio accidentale di un testo “preconfezionato” oppure di una vera e propria lettera di licenziamento che, invece di essere stata mandata al reale destinatario, è stata inoltrata per errore a tutto (o quasi) il personale. E per fortuna che il motto di Aviva è «non siete polizze, siete persone». (sp)