Un'ardita ipotesi presentata da alcuni
paleontologi britannici afferma
che gli enormi dinosauri
erbivori, appartenenti in gran parte al
gruppo dei sauropodi, ospitavano nel
loro apparato digerente una foltissima
popolazione batterica.
Come accade ai
giorni nostri per le mucche e le pecore
anch'essi producevano, durante la digestione,
una gran quantità di metano che
ovviamente si disperdeva in atmosfera.
Secondo i ricercatori, queste enormi
quantità di metano si sarebbero accumulate
e avrebbero aumentato l'effetto
serra, portando infine a una variazione
climatica che forse avrebbe condotto alla
loro stessa estinzione.
Gas letali
I calcoli dei ricercatori partono da
una serie di assunti, come per esempio
il fatto che il metabolismo dei dinosauri
era molto simile a quello dei moderni
mammiferi. Oppure che la densità di dinosauri
sauropodi raggiungesse valori
molto elevati (più o meno una ventina
di esemplari per un peso di circa 200.000
kg per km2) e ogni animale producesse
in media 2.675 litri di metano al giorno.
Il totale di gas prodotto sarebbe stato di
520 mila tonnellate di metano annue. Più che sufficienti, secondo i paleontologi,
per riempire l'atmosfera di questo gas
e contribuire quindi a un effetto serra
marcato.
Gli stessi ricercatori dichiarano
che i loro calcoli sono teorici, ma provano
la loro tesi. I dinosauri, insomma,
contribuirono alla loro fine. A colpi di flatulenze.
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