Qual è la principale fonte di ricchezza dei vari paesi del mondo? Lo rivela una mappa, pubblicata dal quotidiano Global Post e basata sui dati del CIA World's Factbook, che mostra le prime attività di esportazione paese per paese. Petrolio, pietre preziose, manufatti ingegneristici, abbigliamento: sono i generi più diffusi. Ma c'è anche chi, come l'Afghanistan, basa la sua economia prevalentemente sulle esportazioni di oppio.
E l'Italia? Il nostro punto forte nell'export è il settore ingegneristico: ben il 58% della meccanica prodotta in Italia viene venduta all'estero e solo il 42% resta in Italia.
Non a caso, le esportazioni, che si attestano intorno ai 24 miliardi di
euro, secondo gli economisti, rappresentano l’ancora di salvezza dell'industria manifatturiera italiana. Ma a ben vedere, all'esportazione di meccanica e componentistica si affidano le economie di tutti i grandi
paesi europei (Francia, Germania, Spagna, ecc).
Nel resto del mondo invece si esportano soprattutto risorse energetiche:
dalla Russia agli Emirati arabi, dal Kazakistan al nord Africa, fino al
Sud America sono ameno 40 le nazioni che si arricchiscono con petrolio e
gas naturale. Poche, invece guadagnano esportando tessile e abbigliamento: tra loro la Turchia, il Bangladesh e il Messico. E se Stati Uniti e Cina competono per l'esportazione di elettronica e componentistica, l'Argentina, la Grecia e alcuni tra i più poveri paesi africani vivono di esportazioni alimentari. A sorpresa scopriamo che buona
parte del continente africano vive dell'esportazione di oro e preziosi.
Anche diamanti, spesso utilizzati per finanziare guerre civili e
massacri. Nonostante dal 2003 sia in vigore il Kimberley Process
Certification Scheme (KPCS), un accordo di certificazione sottoscritto
da diversi Paesi con l’obiettivo di garantire che i profitti della
vendita di diamanti non servano a finanziare fenomeni di violenza.