Fate una prova: mettete un brano vivace di Mozart nel vostro lettore mp3 e chiudete gli occhi, cercando di "vedere" un colore. Ci sono buone probabilità che la vostra mente crei toni di giallo o di arancione. È quanto afferma un team di ricercatori dell'Università di Berkeley, in California, secondo cui tendiamo ad associare la musica dalle tonalità maggiori, che di solito ha un timbro più allegro, ai toni del giallo. E la musica più lenta, in tonalità minore, a quelli del blu.
Questa conclusione è frutto di un nuovo studio su due gruppi di volontari (50
persone a San Francisco, negli Usa, e a Guadalajara, in Messico): a
ciascun gruppo sono stati fatti ascoltare 18 brani di musica classica di
Bach, Mozart e Brahms, chiedendo ai partecipanti di associare ogni
brano a 5 colori presi da un elenco che ne comprendeva 37. Quasi tutti gli intervistati sono stati concordi nell'attribuire colori
caldi alla musica in tono allegro e colori scuri a quella più
malinconica.
Lo studio ha permesso anche di associare la musica alle espressioni del viso: sorrisi e soddisfazione per le arie più allegre, tristezza per quelle più cupe, in sintonia con altre ricerche sulle
associazioni tra colori e stati d'animo, come quella pubblicata nel 2010 dal BMC
Medical Research Methodology, secondo cui le persone più felici tendono
ad associare il loro umore al giallo, mentre chi soffre di forme di
ansia e depressione, preferisce il grigio o i toni scuri del blu.
Il
prossimo passo dei ricercatori sarà ripetere l'esperimento in Cina e in
Turchia per capire se le associazioni rilevate tra colori e musica valgono solo
in occidente o sono piuttosto universali.