Un'esplosione a 2 mila metri di profondità dovuta probabilmente a un corto circuito ha provocato, nel pomeriggio di martedì 13 maggio 2014, una tragedia in una miniera di carbone di Soma, a 120 chilometri di Smirne, nell'ovest della Turchia.
Secondo il ministro dell'energia turco Taner Yildiz, le vittime finora accertate sono 205, i feriti 80, ma ci sarebbero ancora più di 200 minatori intrappolati sotto terra, e centinaia di soccorritori accorsi sul posto stanno lottando contro il tempo dalle 19 di ieri sera per salvare i sopravvissuti dall'inferno.
Al momento dell'esplosione, avvenuta durante un cambio di turno, c'erano 787 minatori: alcuni sono riusciti a scappare ma a centinaia sono rimasti bloccati a 4 km di distanza dalle uscite.
L'esplosione e l'incendio sono stati provocati da un corto circuito, e le gallerie sono state immediatamente invase da fiamme e fumo spesso. Non si sa se l'incendio sia stato estinto, e il black-out elettrico rende l'intervento dei soccorritori molto difficile e a rischio.
Monossido di carbonio
I minatori sono dotati di maschere a antigas con un'autonomia fra i 45 minuti e un'ora e mezza, ma le riserve di ossigeno sono sempre più scarse: i soccorritori continuano a pompare aria fresca verso le gallerie in profondità, ma la speranza di salvare altre vite diminuisce con il passare delle ore. La causa della morte della maggior parte delle vittime è stato il monossido di carbonio.
Tragedia annunciata
Questo disastro della miniera di Soma, che per l'elevato numero di vittime ricorda quella del 1956 in Belgio, a Marcinelle, in cui morirono 262 minatori in gran parte italiani, è una tragedia quasi annunciata. Due settimane fa il principale partito di opposizione, il Chp di Kemal Kilicdaroglu, aveva chiesto in parlamento un'inchiesta sulla sicurezza della miniera ma era stata bocciata dall'Akp, che ha la maggioranza assoluta nella Grande Assemblea di Ankara.
Troppi morti negli anni
Le miniere di carbone turche sono infatti al centro di polemiche da diversi anni, per le precarie condizioni di sicurezza in cui i lavoratori sono costretti ad operare (per approfondire). Solo lo scorso novembre, 300 minatori si erano rinchiusi, per protesta, nella miniera di carbone di Zonguldak, sul Mar Nero, dove nel 1992 erano morti 263 lavoratori, e nel 2010 altri 30.
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