Attorno alla Terra c'è un nuovo "strato", artificiale, che si inserisce tra i soliti noti: insieme a nucleo, mantello, crosta, biosfera, atmosfera e via dicendo, da oggi dobbiamo ufficialmente considerare la tecnosfera.
L'idea di questo nuovo strato è di Peter Haff, professore di geologia e ingegneria civile presso la Duke University, co-autore di un lavoro a tema pubblicato sull'Anthropocene Review.
50 kg per metro quadro. «La tecnosfera è fatta dalle strutture che l’uomo ha costruito nel tempo: centrali elettriche, linee di trasmissione, strade, edifici, mezzi di trasporto, templi, aziende agricole, aerei... E persino dagli oggetti più piccoli, dalla penna a sfera al cellulare, dal tavolo all'orologio», afferma Haff.
Secondo il ricercatore, ai giorni nostri la tecnosfera pesa circa 30 miliardi di miliardi di tonnellate, ossia più o meno 50 chilogrammi per metro quadrato di superficie terrestre (ma non cambia la massa del pianeta, in quanto è fatta con elementi già presenti).
La tecnosfera è anche una buona metafora di come l'uomo ha ridisegnato il pianeta: «È difficile immaginare quale sarà il suo sviluppo materiale: già oggi ha dimensioni che le danno rilievo su scala planetaria», commenta Jan Zalasiewicz, della University of Leicester (UK).
Tecnofossili. La tecnosfera interagisce intimamente con le altre sfere, come è evidente nel rapporto con la biosfera (che comprende tutti gli esseri viventi). «È "geologicamente" molto giovane rispetto alle altre sfere, ma si evolve a velocità furiosa e ha già lasciato una profonda impronta sul pianeta», afferma Zalasiewicz.
Molti oggetti che oggi appartengono alla tecnosfera prima o poi finiranno nella crosta terrestre e diventeranno tecnofossili, per milioni o anche miliardi di anni. In quel tempo lontano, rinvenuti e portati a giorno da archeologi ed esploratori rientrati da mondi lontani... aiuteranno a datare e definire quell’era che oggi chiamiamo antropocene.