di Alessia Vicinanza
Vorresti sapere com’è il mondo sotto-sopra? Prova a chiederlo alla donna che è dovuta restare in questa posizione per riuscire a rimanere in vita. Il suo incubo, per fortuna, è durato poco.
"Il marito aveva capito che solo
a testa in giù rimaneva cosciente"
Strani incontri -
Questione di posizione - Effettivamente quando Mary veniva rimessa in posizione eretta - o anche solo sdraiata - sveniva immediatamente. Quando l’uomo che la reggeva, ossia il marito, la riportava a gambe all’aria, il suo cuore tornava a battere. E qui stava il problema: il suo pacemaker, impiantato solo il giorno prima, non funzionava correttamente. L’incredibile sta nel fatto che invece rimanendo a testa in giù l’apparecchio tornava attivo.
Una situazione scomoda - Arrivata a testa in giù al pronto soccorso, il dottore ha effettuato subito degli accertamenti: il pacemaker in posizione supina si disconnetteva, e Mary sveniva. Il filo dell’apparecchio si era scollegato dal ventricolo in cui era stato impiantato. Il marito, che l’aveva intuito anche esami, l’aveva quindi immediatamente portata all’ospedale, senza smettere di reggerla. Meno male che la sua stazza, ben più grossa di quella della donna, glielo ha permesso.
Apparecchiature fragili - Il dottor Janeira aveva installato nel cuore della signora il dispositivo che aiuta a raggiungere una giusta pressione sanguigna. La paziente, infatti, aveva avuto un blocco cardiaco ed era emerso che i suoi battiti al minuto erano solo 40, invece dei 60/80 standard. L’intervento era andato bene, e Mary era già tornata a casa. Peccato che qualcosa - forse solo un colpo di tosse - avesse mandato tutto in tilt.
Il lieto fine - Fra un colpo di tosse e uno di fortuna, il dottore ha fatto rioperare la donna d'urgenza, e il difetto è stato riparato. Mary è tornata a guardare il mondo da una prospettiva migliore, cioè quella normale. (sp)