Raccolta differenziata in 34 diversi contenitori: questo riciclo da record avviene in una piccola località del Giappone, considerata l'isola felice dell'ecologia. (Alessandro Bolla, 28 luglio 2008)
C'è un'isola in Giappone dove non si butta via niente, o meglio, dove tutti si impegnano al massimo per differenziare i rifiuti con l'obiettivo di realizzare una civiltà realmente senza immondizia. Le autorità di Kamikatsu hanno messo a punto un programma di differenziazione estrema che prevede la suddivisione del pattume in 34 diversi tipi. Nel centro di raccolta comunale ci sono contenitori specifici per ogni tipo di rifiuto: dalle bottiglie di plastica a quelle di pet, dai rasoi alle penne, tutto deve essere smaltito separatamente, mentre i rifiuti alimentari devono essere sminuzzati prima di essere immessi negli appositi cassonetti per il compostaggio. Il comune non prevede alcun tipo di raccolta del pattume: gli abitanti sono pienamente responsabili della propria immondizia e la portano autonomamente al centro di raccolta dopo averla debitamente lavata e asciugata. Non mancano i detrattori di questo tipo di riciclo estremo, secondo i quali la benzina consumata dagli abitanti di Kamikastu per recarsi al centro di raccolta vanifica il risparmio di gas serra che sarebbe derivato dal semplice incenerimento dei rifiuti.