Curiosità

Israele mette al bando le modelle anoressiche

Potrà sfilare solo chi ha un BMI superiore a 18,5!

di Chiara Reali

Niente passerelle né pubblicità per chi ha un indice di massa corporea inferiore a 18,5 - e il BMI dovrà essere certificato da un medico. Si spera così di contrastare l’insorgenza di disturbi alimentari.

Magro è davvero bello? - È stata approvata lunedì sera e, sicuramente, farà discutere: è la legge che vieta alle modelle sottopeso di sfilare o posare, nel tentativo di promuovere un ideale di bellezza più accessibile e “salutare”. Uomini e donne, per potere essere assunti come modelli, dovranno sottoporsi a una visita medica che certifichi che rientrano nel loro peso forma. Sarà, inoltre, vietato utilizzare immagini di persone che sembrano sottopeso, pur non essendolo, e i pubblicitari dovranno dichiarare esplicitamente l’utilizzo di programmi di fotoritocco, soprattutto se utilizzati per rendere una persona - o un personaggio - più magra. «Bello non è sottopeso. Bello non dovrebbe coincidere con anoressico», ha dichiarato Rachel Adato, medico, una delle principali promotrici della legge.

... pensa alla salute! - C’è chi critica la norma dicendo che i legislatori non avrebbero dovuto limitarsi a tenere in considerazione il peso, ma avrebbero dovuto pensare alla salute in generale. Ma è chiaro che la legge ha come obiettivo quello di promuovere un’immagine più vicina al corpo delle donne “reali” e lontana dagli stereotipi della malattia. È solo uno dei tanti passi necessari per combattere i disturbi alimentari ma, secondo chi nell’ambiente ci lavora, un passo dovuto. Negli ultimi anni, infatti, le misure delle modelle hanno continuato a diminuire, mentre il peso delle persone che guardano le sfilate o sfogliano le riviste sta aumentando. Così come quello di chi soffre di anoressia, bulimia, o disturbi alimentari non altrimenti specificati. Adi Barkan, fotografo di moda che ha collaborato con Rachel Adato alla promozione della legge parla di una differenza tra “magro e troppo magro”. E tra “morte e vita”. Non c’è bisogno di aggiungere molto altro. (sp)

21 marzo 2012
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