Quello che segue è un comunicato sindacale della Federazione Nazionale della Stampa, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, riguardante il disegno di legge sulle intercettazioni.
Per chi non conosce a fondo l'organizzazione dei giornalisti italiani può essere utile qualche spiegazione terminologica.
Che cosa sono i Comitati di redazione (CDR) e i Fiduciari di redazione? Sono i rappresentanti sindacali di ogni redazione giornalistica. Nelle redazioni più numerose vengono eletti 3 rappresentanti sindacali, il CDR; in quelle più piccole, con meno di 5 giornalisti, viene eletto un solo rappresentante che si chiama Fiduciario di redazione.
La Conferenza Nazionale che riunisce tutti questi rappresentanti ha approvato il comunicato che segue sul diritto all’informazione contro ogni norma censura e contro il “silenzio di Stato”, e volentieri lo pubblichiamo sul nostro giornale/sito.
Intercettazioni e diritto di cronaca: no dei Cdr al “silenzio di Stato”.
Pronta la resistenza civile
“La Conferenza Nazionale dei Comitati e dei Fiduciari di redazione denuncia con
forza ed indignazione il disegno di legge che impedisce ai giornalisti di dare
notizie, a volte per anni, perché vieta la pubblicazione della cronaca giudiziaria
fino alla conclusione delle indagini preliminari.
La norma inoltre impedisce, di fatto, alla magistratura di svolgere efficaci
indagini contro la criminalità.
I giornalisti italiani sono pronti alla resistenza civile e non accetteranno mai di
sottostare a una legge che limita il diritto dei cittadini ad essere informati e il
loro diritto-dovere di informarli.
I cittadini sappiano comunque fin d’ora che i giornalisti faranno ogni sforzo
affinché loro possano continuare a conoscere tutte le notizie.
Così come hanno fatto i Direttori dei quotidiani italiani e il mondo delle
associazioni, i Comitati e i Fiduciari di redazione danno pieno sostegno alla
Federazione Nazionale della Stampa Italiana e assicurano l’adesione a tutte le
forme di lotta che la Fnsi promuoverà, nessuna esclusa, compresi lo sciopero e
una manifestazione aperta alla società civile.
La libera informazione è la più pura espressione della democrazia, nessuno
pensi di poterla bloccare con una legge che impone il silenzio di Stato”.