Le avventure di Daenerys Targaryen, Arya, Jon Snow, Drogo, gli Stark e i Lannister alle prese con amori, delitti, draghi e non-morti hanno stregato lettori e spettatori in tutto il mondo. Ma quali sono i segreti dietro una delle serie fantasy di maggior successo di tutti i tempi? In che modo una storia così complessa come Il Trono di Spade, con decine e decine di personaggi, ha affascinato il mondo? A rispondere sono i ricercatori di cinque università del Regno Unito e d'Irlanda, uniti per analizzare i segreti di "A Song of Ice and Fire", la raccolta di libri su cui si basa la serie tv.
In uno studio pubblicato su Pnas un team di fisici, matematici e psicologi delle università di Coventry, Warwick, Limerick, Cambridge e Oxford ha utilizzato big data e la teoria delle reti per analizzare l'epopea creata da George R.R. Martin. Lo studio mostra che il modo in cui sono organizzate le interazioni tra i vari personaggi è simile a relazioni e interazioni nel mondo reale. Inoltre, sebbene personaggi importanti vengano uccisi un po' a caso mentre la storia viene raccontata - suscitando ire e disperazione di lettori e spettatori - la cronologia alla base di questi eventi non è affatto così imprevedibile.
Il team ha scoperto che, nonostante gli oltre 2.000 personaggi e oltre 41.000 interazioni, a livello di capitolo questi numeri mediamente corrispondono a ciò che possiamo gestire nella vita reale. Anche i personaggi predominanti, alla fine, totalizzano in media solo 150 altri soggetti di cui tenere traccia. Questo è esattamente lo stesso numero per il quale si è evoluto il cervello umano medio, assicurano gli studiosi. Mentre ci si poteva aspettare che l'abbinamento di motivi matematici portasse a una sceneggiatura piuttosto contenuta, George R.R. Martin mantiene il racconto avvincente facendo apparire le morti casuali mentre la storia si svolge. Ma, come mostra il team, quando viene ricostruita la sequenza cronologica, queste morti non sono affatto casuali.
Il Trono di Spade mixa storia e mito, e il matrimonio tra scienza e scienze letterarie in questo articolo apre nuove strade agli studi letterari comparativi. Dimostra, ad esempio, che questo lavoro è più simile alle saghe islandesi che a storie mitologiche come Beowulf o il Táin Bó Cúailnge irlandese. Infine, secondo i ricercatori il trucco in Game of Thrones, a quanto pare, consiste nel mescolare realismo e imprevedibilità in modo cognitivamente coinvolgente.
«Questo studio offre prove convincenti - commenta Robin Dunbar dell'Università di Oxford - che i buoni scrittori lavorano con molta attenzione entro i limiti psicologici del lettore».