In generale e "per la prima volta dopo 5 anni", si legge nelle prime righe del rapporto, migliora il giudizio delle famiglie sulle condizioni di vita in Italia, a partire da una positiva percezione della situazione economica e della soddisfazione per la propria vita nel complesso, uomini e donne senza significative differenze.
Le relazioni familiari e amicali sono sempre fonti di soddisfazione per ogni fascia di età, mentre la fiducia negli altri resta stazionaria rispetto alle indagini degli anni precedenti, con una significativa base di intervistati che esprime diffidenza più o meno marcata nei rapporti con il prossimo.
Lavoro, salute, tempo libero... C'è molto da fare (si legge tra le pieghe dei numeri), ma c'è anche una diffusa e condivisa positività, quasi una leggerezza, forse ben rappresentata anche nei timori: allora, di che cosa abbiamo paura?
Il primo posto della classifica dei timori nel Bel Paese è occupato dal "rischio criminalità", meno saldamente dell'anno scorso - perciò in discesa nelle "preferenze" degli italiani, anche se con qualche differenza tra gli intervistati di nord (in salita rispetto al 2015), centro e sud Italia. Al secondo posto c'è l'inquinamento dell'aria.
Un tema ambientale, dunque, correlato forse alla discussione sulla sensibilità ecologica, sulle emissioni inquinanti, il riscaldamento globale, i cambiamenti climatici... O forse no, forse è proprio che nelle nostre città si respira sempre peggio, e il disagio sembra sottolineato dal terzo classificato, il traffico, e le seccature connesse sono evidenziate dal saldo quarto posto occupato dalle... difficoltà di parcheggio! Gli amministratori locali e gli architetti urbanisti, le zone a traffico limitato e i parcheggi selvaggiamente vietati, sono avvisati.