di Luigi Teodonio
Il processo tra Apple e Samsung - arrivato ormai al capolinea - ha inevitabilmente attirato su di sé l’attenzione della stampa mondiale. Merito dei 3 miliardi di dollari di risarcimenti chiesti complessivamente dalle due parti. Ma anche di alcune uscite “estemporanee” delle parti coinvolte che hanno strappato qualche risata.
“Avvocato, fa mica uso di crack?... resterà una delle frasi più memorabili di tutto il processo"
Il processo delle boutade?
Il giudice Koh - Forse è stato il vero e proprio protagonista della fase dibattimentale. Non ha mai fatto più di tanto per nascondere il proprio disappunto e la propria frustrazione per essere "costretta" ad assistere alla "sfilata" dei testimoni - a centinaia - chiamati sia da Apple che da Samsung. Fortuna per lei che aveva deciso di limitare il tempo a disposizione delle due parti ad “appena” 25 ore a testa. Resterà negli annali della giurisprudenza statunitense, per esempio, la domanda che ha posto a Bill Lee, legale di Apple: «Avvocato, per caso fuma crack?». Ma anche nell’ultima udienza il giudice Koh non si è lasciata scappare l’occasione per lanciare un’ultima stilettata. Dovendo leggere le istruzioni ai giurati - appena 84 pagine dattiloscritte - la Koh ha sbottato: «Ogni tanto facciamo una passeggiata, giusto per avere la certezza che siamo tutti vivi».
Il team Apple - Anche dal team legale Apple, però, non si sono fatti scappare occasione per mettere in evidenza le loro doti di gaffeur involontari o comici nati. Ha provocato non pochi sorrisi, peresempio, l’aplomb con cui Bill Lee ha risposto alla domanda a dir poco sconveniente rivoltagli dal giudice Koh: «Le posso assicurare, signor Giudice, che non faccio uso di crack». Una risposta innocente, spontanea, senza alcuna malizia, verrebbe da pensare. Malizia che, invece, è stata usata a gransi dosi quando lo stesso Lee ha tentato di far passare la tesi che molti utenti, in fase di acquisto, avrebbero scambiato il Galaxy Tab per l’iPad. I clienti, secondo gli avvocati di Apple, di aver aver preso "fischi per fiaschi" solo quando hanno portato indietro i loro prodotti difettosi, sperando di ottenere indietro un nuovo iPad.
Il team samsung - Non sono stati da meno i legali di Samsung. Si sono scusati con il giudice, per esempio, per aver trasmesso nel corso del processo un po’ di musica di Bruce Springsteen. Come se trasmettere musica del Boss fosse un reato federale perseguibile penalmente. O, ancora peggio, quando hanno tentato di far passare il Samsung Galaxy Nexus come uno smartphone per sfigatelli.
«Il quantitativo di vendite è così basso che è impossibile che possa essere ritenuto un vero competitor dell’iPhone. O, se davvero fosse stato un competitor, era così insignificante che non sarebbe nemmeno valsa la pena tenerlo in considerazione». (sp)