Curiosità

Il mistero della portaerei tarocca

Fotografata in Iran dai satelliti spia una copia in scala di una portaerei americana. A cosa potrebbe servire?

Nei giorni scorsi il New York Times ha diffuso l’immagine satellitare della copia in scala di una portaerei americana in fase di costruzione in un cantiere navale nei pressi del porto di Bander Abbass, in Iran.

La notizia, con tanto di foto originale, ha fatto il giro del mondo, scatenando le più disparate ipotesi sulle finalità di questo clone.

Non chiamatelo modellino
La copia, lunga comunque come un paio di campi da calcio, sarebbe la fedele riproduzione di una portaerei della US Navy di classe Nimitz, un gigante di 300 metri per oltre 100.000 tonnellate di stazza. Secondo le fonti di intelligence citate dal sito, il governo di Teheran avrebbe avviato la realizzazione di questa nave per poterla poi affondare in diretta TV: sarebbe insomma solo una costosa forma di propaganda anti americana.

Oppure potrebbe essere un bersaglio molto realistico (è dotata anche di finti aerei sul ponte di volo), da utilizzare in una delle prossime esercitazioni antimissile dell’esercito Iraniano.

La marina a stelle strisce assicura comunque che la nave non è dotata di alcun sistema di propulsione, non è assolutamente in grado né di trasportare aerei né di rappresentare una minaccia: sarebbe insomma solo una grande chiatta a forma di portaerei.

Dal canto loro gli iraniani replicano che la nave sarebbe parte del set cinematografico per le riprese di un film sull’abbattimento, avvenuto nel 1998, di un aereo civile iraniano con 290 passeggeri a bordo da parte della nave americana USS Vincennes.

Falso d'autore?

Quale che sia la verità, ricordiamo che l’Iran non è nuovo ai tarocchi mediatici. L’ultimo, forse il più clamoroso, risale al gennaio del 2013, quando la TV di stato presentò le immagini del lancio e del rientro a terra della prima scimmia-astronauta del governo di Teheran: peccato però che si trattava di due animali visibilmente diversi tra loro (leggi anche 7 coraggiosi astronauti animali)

25 marzo 2014 Rebecca Mantovani
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