Un drago che si attorciglia e forma la scritta Google, il cavaliere con la lancia a cavallo dell’ippogrifo (il cavallo alato), e poi la donzella sullo scoglio. Siamo nel fantastico mondo dell'Orlando Furioso, il poema cavalleresco scritto da Ludovico Ariosto nel 500, ambientato ai tempi di Carlo Magno, sullo sfondo della guerra tra musulmani e cristiani. Ricordate a scuola cosa vi avevano fatto imparare a memoria?
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,le cortesie, l’audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, seguendo l’ire e i giovenil furori d’Agramante lor re, che si diè vanto di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano".
E in questo Doodle, siamo precisamente davanti a una delle scene più famose, quella in cui Ruggiero, cavalcando l'ippografo, salva Angelica dal mostro marino. La scena in cui, osservandola seduta su uno scoglio, vede “l’aura sventolar l’aurate chiome”, cioè vede che l’aria sventola le chiome dorate di Angelica.
Letteratura. Oggi dunque il principale motore di ricerca torna a ricordare i grandi della letteratura. E con questo disegno al posto del classico logo, celebra (solo in Italia) la nascita di uno dei poeti e commediografi più creativi della nostra cultura e famosi nel mondo: Ludovico Ariosto, infatti, nacque 540 anni fa. Precisamente l'8 settembre del 1474, a Reggio Emilia.
Priomogenito di dieci fratelli, Ariosto nacque in una famiglia nobile legata alla corte del duca d'Este di Ferrara. Per questo, per quasi tutta la vita, non si occupò solo di letteratura ma anche molto di politica, a causa di importanti incarichi diplomatici e amministrativi di terreni di propreità degli estensi.
Ma la sua vera passione erano la poesia e la letteratura. E grazie alle conoscenze del padre, fin da giovane frequentò l'ambiente letterario della città, studiò prima legge, poi filosofia e poesia, quindi iniziò a scrivere componimenti in volgare. La svolta arrivò nel 1516 con la pubblicazione dell'Orlando furioso, il poema cavalleresco in ottave composto da 40 canti (che nella terza edizione del 1532 diventarono 46), che riprendeva l'opera incompiuta di Matteo Maria Boiardo, l'Orlando innamorato.
Ariosto ci aveva lavorato per 11 anni a causa di continue correzioni e modifiche soprattutto linguistiche, e il successo fu quasi immediato: l'autore, che non era toscano, era riuscito a scrivere un poema cavalleresco usando proprio il toscano come lingua letteraria nazionale. Inoltre, aveva realizzato un poema ricco di colpi di scena, di fantasia, di odio e amore, di pace e guerra.
E di tanti indimenticabili personaggi che ruotavano attorno alla storia del protagonista, il cavalier Orlando che impazzirà per amore della bella Angelica, che sposerà il musulmano Medoro.
Commedie. Tra le opere minori dell'Ariosto, Le Satire (scritte fra il 1517 e il 1524), e alcune commedie: Cassaria (1508), Negromante (1520), Lena (1528); Infine, le liriche d'amore Rime (prima raccolta pubblicata postuma nel 1545). Ludovico Ariosto morì a Ferrara nel 1533, dove è sepolto.
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