I misteri del conclave: dalla rinuncia di Benedetto XVI alla elezione del nuovo Pontefice, curiosità e informazioni su un evento senza precedenti nella storia della Chiesa.
E l'esperimento per votare (si fa per dire) il tuo papa preferito in attesa dell'esito del conclave.
Occorre una copertura tecnologica che impedisca alle "gole profonde" di twittare, per esempio, informazioni sul corso delle consultazioni. Come ha fatto negli ultimi giorni, prima di recarsi, tra le polemiche a Roma per l'elezione del successore di Benedetto XVI, il cardinale di Los Angeles Roger Mahony (@CardinalMahony) attualmente accusato di aver coperto oltre un centinaio di abusi su minori avvenuti nella sua diocesi negli anni '80. Incurante dei molti che non avrebbero voluto vederlo tra i cardinali elettori Mahony ha cinguettato fino a poche ore fa registrando l'arrivo di tutti i porporati a Roma, scandendo le fasi cruciali dell'avvio delle votazioni e annunciando infine, l'imminente trasferimento nella Domus Sanctae Martae, il dormitorio gestito da suore dove i cardinali alloggeranno in questi giorni.
Altri cardinali, come l'arcivescovo di New York Timothy Dolan (@CardinalDolan) hanno recentemente twittato link di articoli che li riguardano, rilasciando così, anche se indirettamente, dichiarazioni sugli avvenimenti che interesseranno l'intero mondo cattolico nei prossimi giorni (una lista degli account Twitter di alcuni cardinali, tra cui quello del seguitissimo arcivescovo di Manila Luis Antonio Tagle, a questo link).
È Sean O’Malley, arcivescovo di Boston, ad aver registrato negli ultimi giorni il balzo social più significativo rispetto alla settimana precedente il suo arrivo a Roma: tra post, tweet, retweet e citazioni la sua attività online è cresciuta del 52,6%.
Al secondo posto (+ 49,5%) troviamo Wilfrid Napier, arcivescovo emerito di Durban che prima dell’inizio del silenzio stampa ha dichiarato a Vatican Insider: «Già sento la mancanza di tweet e ritweet». Terzo posto (+33,4%) per il Cardinal Mahony di Los Angeles.
I cardinali, pena la scomunica, non possono comunicare con l'esterno salvo ragioni "urgenti e gravissime". Non hanno accesso a tv, radio e internet. Fino all'elezione di Giovanni Paolo II, nel periodo del conclave dormivano in spazi angusti adiacenti alla Cappella Sistina (leggi), divisi da soluzioni temporanee e con bagni in comune. Oggi alloggiano nella residenza di Santa Marta, gestita dalle suore a Città del Vaticano, in stanze singole assegnate a sorteggio.
La gendarmeria vaticana li scorterà nei brevi tragitti a piedi che dovranno affrontare tra una seduta e l'altra e il personale autorizzato sarà comunque tenuto a passare numerosi controlli con il metal detector.
Ma fino alla fatidica fumata bianca, il segreto del conclave sarà garantito anche da un dispiego di tecnologie anti-scoop. Una squadra di operai specializzati ha preparato la Cappella Sistina all'assemblea di porporati, posizionando un pavimento finto sopra alle piastrelle decorate (per proteggere i preziosi pavimenti dal degrado) e installando disturbatori di frequenze elettroniche - i cosiddetti "jammer" - per bloccare qualunque segnale in entrata e in uscita dalla cappella. Una bonifica preliminare degli ambienti frequentati dai porporati assicurerà inoltre l'assenza di eventuali cimici o altri sistemi per carpire informazioni segrete dall'esterno.