Anche quest'anno sarà la prestigiosa cornice del campus di Harvard, in Massachusetts, a ospitare il galà che, il 14 settembre, farà da contorno all'assegnazione dei premi più irriverenti della scienza, l'IgNobel, un evento atteso quanto la paludata cerimonia dei Nobel, capace di incuriosire e avvicinare la scienza a un ampio pubblico.
Marc Abrahams è la mente diabolica dietro questo palcoscenico inconsueto per la scienza: ideatore, presentatore, animatore della kermesse che si consuma ogni anno a pochi giorni dall'annuncio dei "veri Nobel". I vincitori si recano alla manifestazione a loro spese e hanno a disposizione 60 secondi per presentare la loro apparentemente strampalata ricerca. A consegnare i premi sono quasi sempre "veri premi Nobel", che si prestano volontariamente a presenziare truccati in modo bizzarro, per esempio da atomi o microbi, e spesso anche a fare essi stessi da premi per lotterie del tipo "vinci un appuntamento galante con un Nobel".
Vincitori e vinti. Dalla prima edizione a oggi sono state premiate 260 ricerche e, tra queste, 7 ricerche italiane. Nel 2014 il nostro Paese ha totalizzato ben due premi: il primo a Marina De Tommaso e colleghi (Università di Bari) per il loro studio sulla misurazione del dolore che si patisce quando si guardando dei dipinti brutti (o belli) mentre si è colpiti da un laser, pubblicato sulla rivista Consciousness and Cognition.
Il secondo all'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), premiato con l'IgNobel per l'Economia "per aver preso orgogliosamente l’iniziativa di adempiere il mandato dell’Unione Europea di incrementare la dimensione ufficiale delle economie nazionali degli Stati membri includendo i ricavi da prostituzione, dalla vendita di droghe illegali, dal contrabbando e da tutte le altre operazioni finanziarie illecite tra partecipanti volontari".
Nel 2009 è stata la volta di Alessandro Pluchino, Andrea Rapisarda e Cesare Garofalo (Università di Catania), premiati per la dimostrazione matematica del principio di incompetenza (o principio di Peter), secondo il quale qualunque azienda guadagnerebbe in efficienza se promuovesse a dirigenti persone a caso.
Il 2013 è stato invece l'anno di Alberto Minetti (Università di Milano), premiato per avere dimostrato che si può camminare sull'acqua (sulla Luna).
Soldi, tanti soldi. In qualche occasione c'è stato anche un importante premio in denaro, come nel 2014, dove ai vincitori furono assegnati mille miliardi di dollari dello Zimbabwe (purtroppo fuori corso da anni, ma è un dettaglio: conta il pensiero).
L'inventore di tutto ciò, Marc Abrahams, è un matematico che attorno al 1990 ha trovato uno spazio dove soddisfare una sua passione, ossia scrivere di scienza in modo divertente (campo nel quale gli anglo-americani sono maestri).
Arriva così al Journal of Irreproducible Results (JIR), semiseria rivista dedicata agli studi non replicabili fondata nel 1957 da due scienziati israeliani, Alexander Kohn (virologo) e Harry J. Lipkin (fisico).
Il JIR conferiva già un premio Ignoble alla ricerca più strampalata dell'anno, che sotto Abrahams divenne IgNobel, con 10 categorie premiate, traghettato infine negli Annals of Improbable Research, compendio di ricerche improbabili tenute insieme dal motto distintivo del premio, fare sorridere e poi riflettere, anche perché sebbene strampalate e improbabili nell'oggetto dello studio, i temi e i metodi sono invece del tutto degni di considerazione.
Il prossimo appuntamento è dunque per giovedì 14 settembre: ne parleremo sulle nostre pagine, ma se non vedete l'ora di sapere se anche quest'anno l'Italia si farà onore potete seguire tutto in diretta web.