Un ragazzo indossa grosse cuffie audio di fronte a un mucchio di verdura e infila il jack in una rapa per sentire che suono ha. Un cacciatore si innamora perdutamente di un orso che rifiuta le sue avance. Un cavaliere valoroso cerca per lande desolate l'ultimo uomo buono sulla terra in compagnia di un cavallo senza pelle. Questo è un assaggio delle 25 opere vincitrici della biennale di video creativi YouTube Play.
Sara Zapponi, 6 dicembre 2010
Perché YouTube non è soltanto un covo di bulli pronti a mostrare al mondo la loro ultima malefatta, ma anche un tesoro della video-arte. L'ha capito perfino il Guggenheim di New York, che con il progetto YouTube Play ha deciso di aprire le sue porte alla comunità di artisti online. Si tratta della prima biennale di video creativi organizzata dal museo di arte contemporanea più famoso del mondo in collaborazione con YouTube, Intel e HP. Andy Berndt, vicepresidente del laboratorio creativo di YouTube, spiega che lo scopo del progetto è di “attrarre video innovativi, originali e sorprendenti, senza badare a genere, tecnica, contesto o budget”. Unici discrimini: originalità e valore artistico.
I 23 mila partecipanti sono stati ridotti a una lista di 125 finalisti, tra cui figurava anche un italiano. Tra questi, una giuria di esperti nominata dal museo avrebbe dovuto scegliere i venti migliori, ma i lavori sono piaciuti così tanto che si è deciso di premiarne cinque in più, racconta Nancy Spector, curatrice progetto.
Non c'è che dire, i 25 video vincitori annunciati il 21 ottobre a New York sono davvero ciò che di meglio può offrire la rete: cortometraggi, video musicali, filmati sperimentali, brevi documentari e animazioni. E tra tecniche all'avanguardia e volutamente retrò, una cosa è certa: niente spazio al tradizionalismo. Tra i premiati, diversi artisti già affermati, molti improvvisati, per la maggior parte statunitensi e quasi tutti nati dopo il 1970.
Dopo la cerimonia di premiazione i video sono stati proiettati dal 22 al 24 ottobre nei musei Guggenheim di New York, Bilbao, Berlino e Venezia e rimarranno disponibili su YouTube e sul sito del Guggenheim. Anche noi ce li siamo goduti e vale davvero la pena vederli. Ve li mostriamo tutti, con una breve descrizione.
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