di Luigi Teodonio
Sono stati sulla cresta dell’onda per un anno e poco più. I televisori 3D, pubblicizzati a più non posso come il complemento necessario del tuo salotto, hanno già fatto il loro tempo. Ora, però, rischiano di lasciare il posto sugli scaffali a modelli ancora più avanzate e, magari, più funzionali.
"Il 3D è un’imbarazzante vestigia delle ambizioni senza freni del passato"
R.I.P.
seppur non al massimo delle sue potenzialità viste le prestigiose assenze
Sollievo - La scomparsa quasi totale della tecnologia 3D dal palcoscenico televisivo sembra essere avvenuta nell’indifferenza dei più. Anzi, a volerla dire tutta, sembra quasi che gli stessi produttori di televisori siano più sollevati. Per non parlare dei giornalisti di settore. Tra chi ringrazia Samsung per non aver lanciato un nuovo modello 3D e chi ringrazia Sony per non aver nuovamente trasmesso un filmato tridimensionale, tutti si sono sentiti più leggeri a girare tra i padiglioni del CES. Anche perché avevano potuto lasciare a casa gli occhialini polarizzati.
Andy Warhol - Negli anni Settanta, il celebre esponente della pop-art profetizzò che ognuno, in futuro, avrebbe avuto 15 minuti di notorietà. Merito della televisore e dei nuovi mezzi di comunicazione di massa che, oltre a essere accessibili a tutti, davano a chiunque la possibilità di diventare in qualche modo protagonista. E il colmo è che questo “assioma” può applicarsi alla perfezione anche alla tecnologia 3D, esponente di punta dei mezzi di comunicazione di massa. Esattamente come un passante qualunque, anche questi schermi ultracostosi hanno avuto il loro, breve, momento di gloria per lasciare il campo a qualche parvenue della tecnologia. (sp)