Che cosa hanno in comune una scarpa, un ninnolo acchiappa-parassiti, un vibratore e uno spinello? Ognuno di questi oggetti rappresenta qualcosa di unico nei desideri, nelle mode o nella storia... e si è guadagnato il diritto a un intero museo (e spesso a più di uno) per raccontarlo. Ecco le esposizioni più strane, curiose e incredibili che abbiamo trovato nel mondo e sul web.
Opera d'arte di un morboso surrealista? No, campionario di un museo della scarpa. (Che non è poi tanto diverso, però...) |
Ci sono musei dedicati ad argomenti e oggetti bizzarri, ma bizzarri per davvero: dalle toilette alle brutte arti, dal sesso alla categoria universale delle curiosità... E sono dappertutto, in ogni grande città che sia anche meta turistica. Proprio come i grandi musei nazionali d'arte, di scienza o di tecnologia, attirano migliaia di visitatori l'anno in spazi a volte ridicoli, da tanto sono piccoli, o in spazi che neppure esistono "per davvero" perché hanno solo un indirizzo internet.
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Esploratori per Focus.it! Ecco spiegata la nostra molto particolare Guida ai Musei Incredibili: la prossima volta che capitate ad Amsterdam, a Londra, a Roma, Parigi, Dehli, New York... non saltate né il Louvre né il Guggenheim, ma concedetevi anche il lusso di qualcosa di meno impegnativo. E se viaggiando scoprite un museo incredibile, raccontatelo o segnalatelo qui, oppure alla Redazione: lo includeremo nella Guida.
Gallerie del Sapere
San Marino - Curiosità in mostra
Usa (Massachusetts) - Spazzatura e brutte arti
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Pezzi da Museo
New Delhi - Il w.c., questo sconosciuto
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Permanente dei Peccati
Amsterdam - Opere geni(t)ali
Lugano - Digiuno e delizia
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Risposte filosofiche a domande banali, congegni meccanici degni di un Leonardo da Vinci e ideati solo per ammazzare topi. E poi brutture, disarmonie e stregonerie: tra queste gallerie si scopre che tutto ha un suo perché. A voi decidere se ignorarlo...
San Marino, Museo delle Curiosità: questa trappola (mortale) per topi era in uso nel 1700, in Germania. |
San Marino: curiosità in mostra
Il 1° ottobre e il 1° aprile a San Marino si tiene la cerimonia di insediamento degli Eccellentissimi Capitani Reggenti. In una scenografia affascinante, con la guardia in costume, si celebra un rito che risale al medioevo: l'ingresso del capo di Stato, che resta in carica per sei mesi. È l'occasione giusta per farsi un giro per negozi (che hanno prezzi da porto franco) e per visitare la Rocca, la Pinacoteca, il Museo di Stato e quello delle Torture. Oltre a una delle più curiose e misconosciute esposizioni della penisola italica, il Museo delle Curiosità.
Che cos'è questo? Già andarci è un'esperienza: situato nel centro di San Marino, ci si arriva, dai parcheggi, a bordo di una corriera del 1913. Per vocazione dichiarata il museo ospita "oggetti e personaggi", in una raccolta veramente atipica di pezzi da collezione. Varcarne la soglia è un po' come entrare in un grande "libro dei cos'è". Un esempio? Solo chi ha v isitato questo inventario di bizzarrie sa che nell'Ottocento erano in voga ciondoli fatti per contenere al loro interno un tessuto impregnato di sangue, usato come esca per intrappolare nel ciondolo stesso pulci e parassiti vari (altrimenti liberi di vagare e prolificare sulle varie parti del corpo). Inutile fare altri esempi, rovinerebbero la sorpresa. Se proprio ci tenete a un'anteprima c'è anche il sito, ma attenzione, è poco curato nei testi e nelle spiegazioni: una visita reale è di gran lunga più divertente.
[ Museo delle Curiosità - San Marino, salita alla Rocca 26 - Aperto tutto l'anno, ingresso 6 euro, tel. 0549.992437 ]
Dedham (Massachusetts): se è brutto, è qui
Massachusetts, Usa... Un bel crogiolo di contraddizioni: qui ci sono Salem e le persecuzioni a un universo femminile che per la prima volta alzava la testa (era il 1692), ma è anche il primo stato dell'Unione a consentire, nel 2004, i matrimoni omosessuali; qui convivono Boston, culla del pensiero indipendentista americano, e la vergognosa montatura (ufficialmente riconosciuta come "atto di profonda ingiustizia" dal Governatore dello Stato nel 1977) che ha portato Sacco e Vanzetti alla sedia elettrica, nel 1927, proprio a Dedham.
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Grazie, Moba! Se vi è mai capitato di pensare «questo lo potevo fare anche io!» davanti a uno scarabocchio... probabilmente state guardando una delle tante opere in mostra e in vendita (a caro prezzo) all'esposizione dell'arte più brutta che c'è. Del resto, il Moba è nato proprio per riunire in un unico luogo disegni e quadri mal riusciti di tutto il mondo. Opere talmente brutte da essere per forza di cose notevoli: forse i fondatori speravano di mondare il brutto dal pianeta, confinarlo dove non avrebbe disturbato nessuno e magari dargli fuoco. Ma il successo li ha travolti. Adesso, finito il periodo casuale e caotico degli inizi, i criteri per vedere acquisita un'opera sono rigidissimi, non basta più essere dei semplici artisti incompetenti: il pool di esperti che sceglie i pezzi per la galleria boccia il 90% delle candidature. Il Moba nasce per caso nel 1993, quando Scott Wilson, che oggi ne è il curatore, trovò nella spazzatura quello che è diventato il quadro simbolo del museo (e una specie di Monnalisa per la corrente artistica che si sente rappresentata lì): Lucy in the field with flowers, che campeggia anche nella home page del sito. Da allora il museo ha raccolto più di 400 opere provenienti da tutto il mondo, organizza aste on line e promuove "la mostruosità degli accostamenti cromatici e la disarmonia delle forme" vendendo poster e cartoline in edizione numerata.
[ Moba, Museum of Bad Art - Dedham (Massachusetts, Usa), 580 High Street - Aperto tutto l'anno, ingresso libero ]
Le grandi raccolte, il collezionismo a ogni costo, l'investimento su di un'idea originale (forse) e in attesa che una moda la sbatta sotto i riflettori: ecco i nostri "pezzi da museo", scovati tra percorsi turistici secondari e stanze virtuali aperte per caso da navigatori ostinati del Web.
Delhi: rumorosa, caotica, pazzesca, affascinante! Tutto ciò che una città può... contenere, lo si trova qui. |
Delhi: il w.c., questo sconosciuto
Una città da 17 milioni di abitanti è una città? Una città dove convivono abbastanza pacificamente religioni, lingue e culture che rappresentano secoli di storia e tutti i punti cardinali, è una città? In realtà Delhi è un'intera nazione, che vale la pena di conoscere, se capita l'occasione e non si vuole restare prigionieri dei luoghi comuni sull'India. E uno dei tanti percorsi da fare è quello che porta proprio al principe dei luoghi comuni di Delhi, il Lotus Temple: il tempio della religione universale, aperto a qualunque pensiero e culto. Bianco candido, costruito a forma di loto, l'interno è semplicissimo: la gigantesca costruzione centrale fa da altare e vi si può accedere se si accetta di togliere le scarpe e di osservare il più assoluto silenzio per tutto il tempo della permanenza... L'effetto è singolare e travolgente, un incredibile contrasto col caos esterno (non spiacevole neppure quello), fatto di vecchi pulmini, vecchie auto, vecchie motorette tipo "ape" che fanno da taxi per qualunque destinazione ragionevole.
La Storia con le braghe calate. Nel cuore di Delhi, la città nuova, c'è New Delhi, costruita da zero all'inizio del '900 per celebrare l'Impero britannico e l'Occidente. Tra le perle nascoste di questo enorme quartiere moderno, un ironico Museo della Toilette ha lo scopo dichiarato di proporre la storia del w.c. dall'antichità a oggi, rileggendo le tappe dell'umanità attraverso uno dei momenti più intimi e privati della vita di ciascuno. Molte le "sfaccettature", dall'evoluzione dei sistemi di fognature ai poeti che hanno narrato gesta eroiche compiute sulla tazza, dalla metafisica dei peti alle implicazioni sociologiche del... trattenersi! Bisogna infatti arrivare fin qui per scoprire che per i greci, per esempio, "ingerire senza espellere" era il più alto segno di virilità e potenza, e che era comune a molte culture pensare che i santi non avessero neppure questi "bisogni". Una storia di secolare incomprensione, come dimostra il punto di vista di un Premio Nobel per la Medicina (1913), Charles Richet, debitamente riportato in queste sale: egli asseriva, tra l'altro, che la mancanza di testimonianze e descrizioni dell'atto di defecare dipende dal fatto che, paragonato ad altre attività, come la danza, la recitazione e la musica, non produce utilità né benefici.
[ International Toilet Museum - Mahavir Enclave, Palam Dabri Marg, New Delhi, India - Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 17 ]
E qui c'è il tour nei vizi capitali e c'è il concetto di "peccato", così com'è vissuto lontano dall'influenza della nostra cultura, oppure, al contrario, vicinissimo. Per ritrovarlo come lo conosciamo (o cerchiamo), magari in una barretta di cioccolato al peperoncino.
Amsterdam: a bordo della sfortunata ammiraglia della Compagnia delle Indie Orientali. |
Amsterdam: le Opere Geni(t)ali
Quello che colpisce subito della piccola e multietnica Amsterdam è la quantità di "punti di interesse", giusto per usare una brutta etichetta comune a molte mappe turistiche. Oltre ai classici e scontati itinerari nelle opere (e nella vita) di Van Gogh e Rembrant, qui convivono l'arte contemporanea, il museo della Bibbia e le case-barca... Da non perdere c'è anche il museo della Compagnia delle Indie Orientali, quella grande potenza economica e militare che tra il 1600 e la fine del '700 ha dominato tutte le rotte da e verso l'Asia: nell'area dell'arsenale della Compagnia è ormeggiata la copia fedele della "Amsterdam", affondata al largo delle coste inglesi nel 1749.
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[ Sex Museum - Amsterdam, Damrak 18 - Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 23:30 - Ingresso: 2,50 euro ]
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Terza domenica di settembre, perché mai sono salita a Lugano proprio questo weekend? Il lago, in questa stagione, è uno spettacolo; il "sentiero botanico" del Parco di San Grato, a 10 km dalla città, è una passeggiata da fare tra colori e profumi intensi, godendosi di tanto in tanto uno sguardo d'insieme sul lago. Favoloso. Giornata calda, e fresca abbastanza da pregustare la polenta con la mortadella che fanno da queste parti (la cucina è molto simile a quella lombarda) e la torta di pane, piatto poverissimo - una volta - che adesso paghi a peso d'oro... E nel bel mezzo dell'immaginario gastronomico scopro che la terza domenica di settembre è, per la Svizzera tutta, la Giornata federale di ringraziamento, penitenza e digiuno. In breve, la Giornata del Digiuno. Organizzata, in passato, ogni volta che la Confederazione si trovava in una situazione di pericolo, oggi è un'occasione di riflessione «in un'epoca in cui tutto deve per forza essere "super", "mega" o "cool"», come dicono dal Palazzo Federale, a Berna. Difficile, però, almeno attorno a Lugano, trovare una trattoria che rispetti la tradizione, ed è aperto anche l'obiettivo (inconsapevolmente cattivello) di questa escursione svizzera: il museo del cioccolato.
Il fondente e l'estasi. A pochi chilometri da Lugano, vicino al confine con l'Italia ci sono Caslano e il suo Choco Land Museum, che per la verità è quasi più un parco di divertimenti che un museo vero e proprio: fondato nel '91 dalla Chocolat Alprose, mostra tutti gli aspetti della lavorazione del cacao fino all'ottenimento di un numero sorprendente di prodotti derivati quali barrette, cioccolatini, praline, gelati, torte e addirittura cosmetici. Parte integrante dell'esperienza culturale è ovviamente la degustazione, e questa "vocazione" del museo è chiara fin dall'ingresso, dove si viene accolti da una fontana da cui zampilla della cioccolata calda a disposizione di chiunque la voglia assaggiare. E via così, fino alla conclusione del percorso, in un laboratorio in cui è possibile provare ogni tipo di prelibatezza.
[ Choco Land Museum - Caslano (Lugano), Svizzera - Aperto tutto l'anno - Ingresso: 3 franchi - Il sito del museo è quello del produttore svizzero Alprose, www.alprose.ch ]