Curiosità

Google, Doodle, Moog... le!

Logo per il papà del sintetizzatore.

di
Smettere e tornare al vero motivo per cui eri su Google non è stato facile, vero? Il Doodle ieri era un sintetizzatore perfettamente funzionante, con tanto di possibilità di registrare e condividere. Cosa avrebbe voluto di più Robert Moog per il suo 78esimo compleanno?

"Il sintetizzatore è giustamente riconosciuto come uno strumento a sé"

Il Google nascosto nel Doodle

Nuovo inizio per la musica - Lo strumento che si è impossessato ieri del logo di Google fu introdotto come sintetizzatore alla fine degli anni ’60. Ma è solo con l’album Switched-on Bach di Wendy Carlos nel 1968 che il primo synth arriva al grande pubblico. Quello che stupisce è soprattutto la dimensione: per la prima volta un sintetizzatore modulare diventa, più o meno, portatile. Era nato il minimoog! Da quel giorno, una sterminata serie di colonne sonore, effetti nei film, canzoni e interi stili musicali hanno preso vita e ottenuto successo. Un esempio? La colonna sonora composta da Vangelis per Blade Runner...

Non è mica facile - Fra mille tasti e manopole all’inizio ti sembra impossibile capire come funziona: ma il Minimoog nel suo campo è il perfetto riassunto di quello che è possibile ottenere con un sintetizzatore. All'inizio era in grado di generare una nota alla volta, e offriva meno variabili. Ora puoi ottenere praticamente tutti i suoni. Bisogna però saper utilizzare i vari filtri, e configurare insieme a oscillatori e all’inviluppo (ovvero la variazione della tensione nel tempo). Smanettandoci un po’, le distorsioni e manipolazioni generano combinazioni infinite.

Moog, fra passato e futuro - Quando Robert Moog iniziò a produrre il suo gioiellino, c’era ben poco di simile in commercio. Ora ci sono synth digitali, polifonici, con una memoria propria, e chi più ne ha più ne metta. La concorrenza inoltre mantiene il passo dignitosamente (già Vangelis in Blade Runner usò un prodotto Yamaha). All’epoca alcuni si chiesero se l’arrivo del sintetizzatore avrebbe soppiantato i normali strumenti. A quanto pare no, però ha di sicuro stravolto il mondo della musica, creando un ponte fra l'elettronica e l'acustica. Ma ora si è andati ancora oltre: puoi anche scaricare un paio di app per provare. Una delle più vantaggiose è Animoog (per iPad), gestita dall’azienda stessa dell’inventore, la Moog music, che vende il programma, ma anche altro, fra cui una riproduzione quasi fedele.

Ringraziamenti postumi- Peccato solo che Robert Moog purtroppo si sia spento nel 2005, a 71 anni, dopo una lunga malattia e non ha quindi potuto godere di quest’omaggio.

Intanto ormai è tardi anche per sfruttare ancora il Doodle in home... tu hai fatto in tempo a comporre qualcosa? Lo trovi ancora qui... (sp)

I 15 migliori Google Doodle italiani del 2011

24 maggio 2012
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