L’audience è la cartina tornasole dello stato di salute di una trasmissione radiofonica. Adesso è diventato tutto più complesso - tra podcast e web radio - ma è in arrivo, anche in Italia, un’applicazione per smartphone in grado di misurare gli ascolti radiofonici in modo estremamente preciso.
“MediaCell è un sistema gratuito, semplice e preciso per misurare i dati di ascolto delle radio”
Chi è all’ascolto? - MediaCell è unsistema tecnologico che utilizza lo smartphone del pubblico per misurare gli ascolti radiofonici in modo naturale. È in fase di sperimentazione nel Regno Unito e a breve arriverà anche in Italia tramite IPSOS, nota multinazionale di ricerca. Nando Pagnoncelli, Country Manager IPSOS Italia, spiega che «Il mondo delle radio ha subìto un grande cambiamento negli ultimi anni grazie alle tecnologie: è quindi diventato un mezzo di comunicazione sempre più dinamico, evoluto e il cui valore è impossibile da sottovalutare. Un mezzo ancora profondamente innovativo, che secondo noi va misurato in modo altrettanto innovativo».
Telefonino “spia” - Il funzionamento di MediaCell è molto semplice. Innanzitutto non richiede alcun hardware aggiuntivo e, quindi, è praticamente a costo zero. In secondo luogo, una volta installato sullo smartphone funziona autonomamente in background, senza che l’utente debba fare nulla. Infine è compatibile con i sistemi operativi: da quello di Apple, ad Android, RIM e Symbian. Il segreto è un sistema di codifica proprietario inserito nel normale flusso radiofonico dalla stessa emittente, e che non è percepibile dall’orecchio umano.
E la banda suonò… - Questa parte di banda aggiuntiva contiene tutte le informazioni che riguardano la trasmissione: se è in diretta oppure registrata (time shifted listening), chi l’ha mandata in onda e su quale piattaforma viene ascoltata, in pratica se il segnale captato arriva da una radio tradizionale, da un sito web, da un podcast o da altre fonti. Informazioni difficilissime da rivelare che invece MediaCell è in grado di gestire in modo automatico e con un grande livello di precisione.
Fate come se non ci fosse- L’utente, in pratica, non dovrà modificare in nessun modo le sue abitudini: continuerà ad ascoltare i suoi programmi preferiti, nel modo che gli è più congeniale, perché sarà il telefonino a fare il lavoro “sporco”. I dati raccolti in tempo reale verranno poi spediti in modo anonimo agli organi ufficiali deputati alla misurazione dell’audience. Nel caso dei test nel Regno Unito se ne sta occupando lo RAJAR (Radio Joint Audio Research) che li elaborerà e infine li pubblicherà.
Si riaccende la sfida con la TV - Si tratta di una vera e propria rivoluzione per il settore radiofonico, che negli ultimi anni ha vissuto una sorta di “diaspora” multimediale: l’uso di una moltitudine di sistemi di distribuzione - podcast, streaming, segnali analogici e digitale terrestre - ha reso estremamente difficoltosa la raccolta dei preziosi dati d’ascolto.
Grazie a Ipsos e MediaCell, invece, la radio potrà tornare a confrontarsi in modo più diretto con la TV e la sfida tra i due media potrà riaccendersi. (sp)
Luca Busani
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