Oggi Google dedica il suo doodle al nostro poeta Giacomo Leopardi, in occasione dell'anniversario della sua nascita, avvenuta il 29 giugno 1798 a Recanati (in provincia di Macerata). A scuola ce lo hanno presentato (giustamente) come un pilastro della letteratura italiana e mondiale, ma ci sono alcuni aspetti della sua esistenza che forse non vi sono ancora noti...
Il nome: non si chiamava "solo" Giacomo
Giacomo Leopardi non si chiamava così. O meglio, non soltanto così: il suo nome completo infatti era Giacomo Taldegardo Francesco Salesio Saverio Pietro Leopardi. Fu il primo di dieci figli di una famiglia tra le più nobili del suo paese. Il padre Monaldo era un conte, amante degli studi, e la madre Adelaide Antici era una donna molto religiosa.
Giacomo Leopardi si occupò di astronomia e matematica
Proprio così, Leopardi non fu soltanto l'autore di capolavori come l'Infinito e il Sabato del villaggio. Il poeta marchigiano infatti si occupò anche di scienza, in particolare di fisica teorica e sperimentale, idrodinamica, teoria dell'elettricità ecc. nelle Dissertazioni filosofiche. Nel 1813 scrisse una Storia dell'astronomia: rispetto alle sue diverse fonti, Leopardi introdusse alcuni aggiornamenti come la scoperta di Cerere, Pallade, Giunone e la cometa del 1811.
Il rapporto di Giacomo Leopardi con l'igiene fu conflittuale
Leopardi ebbe un rapporto conflittuale con l'igiene. Che il poeta non fosse particolarmente prestante è risaputo: a renderlo poco attraente era una vistosa gobba. E le donne di cui si innamorò si dice non riuscissero ad accontentarsi della sua bellezza interiore. Una di loro, dopo la sua morte, avrebbe confessato che non aveva mai ceduto alle avances di Giacomo perché il poeta puzzava. Effettivamente Leopardi non sembra fosse un amante dell'igiene, la sua resistenza ai belletti fu probabilmente accentuata da una vita all'insegna del risparmio, voluta dalla madre. Benché di stirpe nobile e benestante, alcune speculazioni azzardate del padre di Leopardi provocarono infatti la dispersione del patrimonio famigliare e, per porvi rimedio, la madre impose a tutti un'austera economia domestica.
Ma di quali malattie soffriva Giacomo Leopardi?
Il poeta soffriva molto probabilmente di alcuni disturbi di tipo reumatico, oltre a disagi psicologici che lui stesso attribuì all'isolamento e alla postura assunta durante le sue lunghe giornate di studio. Tra le sue prime patologie, una malattia polmonare con febbre che, in seguito, gli provocò la "celebre" curvatura della spina dorsale. Secondo alcune ipotesi Leopardi soffriva della malattia di Pott (un'infezione della colonna, che inizia in una vertebra e si diffonde a quelle adiacenti, con un restringimento dello spazio discale tra di esse).
Altri studiosi sostengono che Giacomo Leopardi soffrisse anche di disturbi urinari e impotenza, che gli causarono (queste, più che il suo aspetto fisico) un rapporto difficile con le donne e la sessualità.
Giacomo Leopardi nella musica italiana
A Giacomo Leopardi sono dedicate diverse opere letterarie, dipinti, opere cinematografiche, ma non solo. I suoi versi, o semplicemente la sua figura, sono infatti citati nella musica leggera italiana, per esempio in canzoni di Francesco Guccini, Renato Zero, Roberto Vecchioni, Giorgio Gaber e Franco Battiato.