Genio universale e paladino della libertà. Nel corso dell’Ottocento e per buona parte del Novecento, Galileo ha incarnato la figura del genio dotato di capacità intellettuali superiori e di qualità morali da super-eroe. Mentre il suo mito si plasmava, è diventato un soggetto popolare della cultura e dell’iconografia. La sua immagine è stata presa in prestito dall'industria e dalla pubblicità, che ne ha fatto quasi un’icona pop e un testimonial di successo. Barbuto o ragazzino, con un cappello alla mago Merlino o intento a far cadere i gravi dalla Torre di Pisa, lo scienziato è apparso un po' ovunque, dalle figurine ai quaderni, dalle etichette di un brandy ai segnalibri. La mostra “Galileo: il mito tra Otto e Novecento”, curata da Federico Tognoni (catalogo edito da Pacini, Pisa), e aperta fino al 30 ottobre al Museo della Grafica di Pisa, illustra questo aspetto poco conosciuto della figura dello scienziato.