Curiosità

Il ministro Sangiuliano, parlando di Cristoforo Colombo, ha forse confuso Galileo con Tolomeo?

Ecco perché Cristoforo Colombo non può avere fatto tesoro delle scoperte di Galileo Galilei (e forse il ministro Sangiuliano si riferiva a Tolomeo).

Cosa c'entra Galileo Galilei con Cristoforo Colombo e la scoperta dell'America? Nulla, perché, al tempo del viaggio di Colombo, lo scienziato pisano non era ancora nato. E allora quello del ministro Sangiuliano, che ha attribuito a Galileo le mappe consultate da Cristoforo Colombo, è un lapsus. In realtà l'influenza principale su Colombo proveniva infatti da un personaggio ben più antico: Claudio Tolomeo, geografo e astronomo alessandrino del II secolo d.C.

L'influenza di Tolomeo sulla visione del mondo di Colombo

La "Geografia" di Tolomeo, un'opera monumentale che raccoglieva le conoscenze geografiche dell'epoca, era considerata una fonte autorevole nel Rinascimento. Colombo, come molti altri esploratori, si basò sulle mappe e le descrizioni di Tolomeo per pianificare il suo viaggio verso le Indie.

L'errore. Tuttavia le mappe di Tolomeo presentavano alcune inesattezze significative. In particolare, sottostimavano la circonferenza terrestre e la distanza tra Europa e Asia. Questa errata valutazione portò Colombo a credere che fosse possibile raggiungere l'Oriente navigando verso ovest, una convinzione che lo spinse ad intraprendere il suo storico viaggio.

La "Geografia" di Tolomeo fu un tesoro riscoperto nel Rinascimento

L'importanza della "Geografia" di Tolomeo nel Rinascimento è testimoniata dalla sua diffusione e dalle numerose traduzioni in latino. Una di queste, la "Cosmographia di Borso d'Este", commissionata dal duca di Ferrara, è un esempio di come le corti italiane fossero interessate alle nuove scoperte geografiche e alla conoscenza del mondo. La passione per la geografia e la cartografia si rifletteva anche nella letteratura dell'epoca, come nell'"Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto, che contiene numerosi riferimenti a luoghi reali e immaginari.

Imperfette, ma utili. L'influenza di Tolomeo su Colombo e altri esploratori è dunque innegabile. Le sue mappe, seppur imperfette, fornirono un punto di partenza per la scoperta di nuove terre e la conoscenza di nuovi popoli. La "Geografia" di Tolomeo, riscoperta e valorizzata nel Rinascimento, ha contribuito a cambiare la visione del mondo e a spingere l'umanità verso nuove frontiere.

E Galileo? Con le sue scoperte e il suo metodo scientifico darà anche lui il suo contributo al progresso della navigazione e della cartografia, ma questo avverrà quando Cristoforo Colombo sarà già morto...

24 giugno 2024 Roberto Graziosi
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