Negli ultimi anni si è registrato un forte calo della produzione del tè indiano Darjeeling, il più famoso al mondo. Le cause sono state la scarsità delle piogge, ma anche l'impoverimento del terreno provocato da un uso sconsiderato di fertilizzanti chimici. A questi fattori negativi si deve aggiungere la vecchiaia di molte delle piante di Camellia sinensis, da cui si ricava il tè, messe a dimora a metà Ottocento dagli inglesi. Allora, infatti, la regione montuosa del Darjeeling, sulle prime pendici dell'Himalaya, era una meta di villeggiatura per i funzionari dell'Impero britannico che sfuggivano alle temperature torride dell'estate indiana. Nonostante queste premesse, il Darjeeling non è destinato a scomparire.
Biologico. Molti produttori si sono riconvertiti all'agricoltura biologica: hanno quindi una minore produttività ma una qualità migliore. La scelta è stata obbligata visto che il tè prodotto con il sistema tradizionale conteneva residui di pesticidi non ammessi dalle leggi dell'Unione Europea.