Con l'ultima domenica di marzo ritorna il periodo dell'ora legale. Chi non si è mai chiesto se serve davvero? Ebbene, non esiste una risposta definitiva. Storicamente, l’ora legale si diffuse alla fine del XIX secolo per sfruttare al massimo le ore di luce nelle zone lontane dall’equatore.
Stress legale. Ma i bisogni del mondo industrializzato da allora sono cambiati: ciò che si risparmia in bolletta con un minore utilizzo dell’illuminazione (sempre più efficiente) è vanificato dalla moltitudine di apparecchi elettrici ed elettronici che divorano energia indipendentemente dalle ore di luce, o che anzi tendono a rimanere accesi per più tempo (condizionatori d’aria in primis).
Se c’è un risparmio, in termini di energia, è minimo rispetto a quanto avveniva in passato grazie al cambio d'ora. La maggior parte del pianeta, poi, non ne fa uso, e adesso che il mondo è sempre più connesso e gli spostamenti più veloci, tutto ciò rende più complesso coordinarsi in relazione ai fusi orari. E c’è anche chi ipotizza effetti negativi sulla psiche per via del “trauma da stress” al passaggio da ora solare a legale e viceversa, come raccontiamo in 5 effetti collaterali del cambio d'orario.
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