di Alessia Vicinanza
Joel Tenenbaum dovrà pagare l’intera somma di 675.000 dollari (circa 530.000 euro) per aver scaricato illegalmente degli mp3. Non è infatti riuscito nell’intento di farsi diminuire la multa.
"Sì, ho violato la legge, ma non ho tutti quei soldi per pagare!"
Un caso esemplare
Nessuna via di scampo - Non c’è stato però nulla da fare: né la Corte Suprema né le case discografiche - fra cui Sony BMG Music Entertrainment e Warner Bros Records Inc - non ne han voluto sentir parlare, e la somma è rimasta invariata. Lunedì scorso il suo appello è stato ufficialmente rifiutato: dovrà pagare tutto. Anche perché Joel Tenenbaum, nel corso del processo, ha ammesso di aver scaricato molti più brani di artisti come Green Day, Nirvana e Smashing Pumpkins. Inutile il tentativo del suo avvocato di abbassare la multa a 99 centesimi a canzone, ovvero più o meno il prezzo del normale acquisto online dei brani.
Capro espiatorio - Il ragazzo si è giocato il “jolly” dell’incostituzionalità della legge (o almeno della sua severità) per cercare di ottenere uno sconto. Un giudice federale, infatti, aveva avanzato l’idea di ridurre la somma fino a un decimo del totale, ma il proposito ha avuto vita breve. Tenenbaum ha cercato anche di far capire alla Corte che, pur violando la legge, la musica scaricata era solo per uso personale. Senza contare che le “note” incriminate provenivano da un sito di file-sharing molto utilizzato. Come a dire che lui era solo un piccolo pesce in un oceano molto, molto affollato.
Ogni lasciata è persa - Joel che si è appena laureato, dichiara di non avere a disposizione il denaro necessario per pagare la multa. Anche perché, a dirla tutta, nonostante sia un dottore in Fisica Statistica non è facile mettere da parte qualche soldino. Avrebbe fatto bene ad accettare la proposta di uno dei legali delle case discografiche che, inizialmente, voleva fissare la multa sui 5.000 dollari, ma purtroppo all'epoca rifiutò di patteggiare. Ora è troppo tardi.
Né il primo né l’ultimo - La pirateria è fra le maggiori cause dei problemi finanziari dell’industria discografica, ma probabilmente lo sai già. Difficile credere che, se anche non hai mai scaricato nulla, tu non abbia nemmeno mai pensato di farlo. Occhio però: Tenenbaum non è stato il primo e non sarà nemmeno l’ultimo a pagare, come sa bene Jammie Thomas-Rasset, imputato per lo stesso reato il prossimo mese. (sp)