La droga sequestrata da forze dell’ordine e magistratura viene inizialmente tenuta in deposito, sorvegliato dalla polizia giudiziaria, per il tempo necessario alle perizie e al prelievo di piccoli campioni per uso processuale (in genere circa dieci giorni). Quindi il giudice ne ordina la distruzione, che avviene in inceneritori specialmente predisposti, dopo aver controllato che non ci sia pericolo per l’ambiente e per i cittadini. L’incenerimento avviene alla presenza del giudice, degli avvocati, della polizia giudiziaria e, in caso ne facciano richiesta, anche degli imputati, dei loro familiari e dei giornalisti. Tutte le confezioni di droga che vanno nell’inceneritore sono controllate per verificare che il contenuto non sia stato sostituito. Se uno degli addetti all’operazione sottraesse una parte della droga sequestrata e venisse scoperto, verrebbe processato per furto, con l’aggravante di avere abusato del suo incarico.