di Luca Busani
Per rilanciare l’industria cinematografica, ogni giorno ne inventano una nuova. Prima è arrivata la tecnologia 3D, poi è stato il turno del 4K, che in verità deve ancora affermarsi. Il futuro, però, ci riserva un’altra sorpresa: le riprese a 48 fps.
"Dopo Jackson, anche Cameron ha annunciato di voler girare i prossimi film in HFR"
Movimenti suadenti - Chi ha visto al cinema il trailer de “Lo Hobbit”, il prequel de “Il Signore degli Anelli” che arriverà nelle sale italiane entro la fine dell’anno, è rimasto colpito dalla fluidità quasi innaturale dei movimenti dei suoi personaggi. D’altronde, negli ultimi 85 anni, tutti i film sono stati girati alla velocità di 24 fotogrammi al secondo, mentre per la sua ultima fatica Peter Jackson ha deciso di raddoppiare, raggiungendo i 48 fps, per ottenere un risultato ancora più naturale e coinvolgente.
I primi esperimenti - Non è la prima volta che assistiamo a un esperimento di questo tipo: qualcosa di simile è già successo negli anni Settanta, quando il cineasta Douglas Trumbull ideò la tecnica di ripresa denominata Showscan, che utilizzava una pellicola da 65 mm a 60 fps, ma in passato nessun tentativo ha mai avuto esito positivo. Lo Showscan, proprio come la stereoscopia e l’odorama, venne etichettato come semplice divertissement e finì in fretta nel dimenticatoio.
L’HFR è ovunque - Ora questa tecnologia passa sotto il nome di HFR (High Frame Rate) ed è supportata da tutte le migliori macchine da presa in circolazione: pensa che perfino alcune reflex di fascia prosumer - cioè compresa tra il professional e il consumer - come la Canon EOS 7D possono girare video in alta definizione a 50 fps. Per non parlare della videocamera Red Epic utilizzata da Jackson, che può raggiungere addirittura i 120 fps con risoluzione 4K, ovvero il quadruplo dello standard Full HD.
Non esclude il 3D, anzi - Come ha prontamente chiarito il regista neozelandese, si tratta di riprese che rendono al meglio solo se abbinate alla tecnologia 3D, com’è stato per “Lo Hobbit”, altrimenti rischiano di apparire leggermente innaturali, in modo analogo alle interpolazioni delle televisioni di ultima generazione: hai presente i vari TruMotion, Clear Motion Rate e Motionflow? A questo punto, il problema diventa trovare una sala cinematografica che possa soddisfare questi requisiti: al momento, solo alcuni IMAX e una manciata di parchi di divertimento sarebbero idonei alla proiezione.
Innovazione low cost - C’è la possibilità che questa possa rivelarsi una moda passeggera e non una rivoluzione vera e propria, eppure anche James Cameron ha annunciato di voler girare i sequel di "Avatar" a 48 o addirittura a 60 fps.
Per le case produttrici hollywoodiane si tratta, inoltre, di un’innovazione relativamente low cost, a differenza del 3D, perché come abbiamo detto prima la modalità HFR è già disponibile nella maggior parte delle videocamere e, così, ci sono dubbi fondati che tutto questo possa avere un seguito.
Puristi tranquilli - Perfino il web dovrà adeguarsi a questa nuova tendenza, perché attualmente i portali più utilizzati per condividere i video, come YouTube e Vimeo, non vanno oltre i 30 fps e, proprio per questo, non siamo in grado di mostrarti il trailer “incriminato”. Rischiamo di perderci i film più attesi degli anni a venire? No, non preoccuparti. E non devono temere neppure i puristi del cinema, perché accanto a queste versioni in 3D 4K HFR e chi più ne ha più ne metta, ne verranno distribuite altre di stampo classico a 24 fps. (sp)