I democratici prediligono vodka, gin e i superalcolici chiari. I repubblicani non disdegnano invece whiskey, cognac e drink dai colori intensi. È, in estrema sintesi, il risultato di una curiosa ricerca condotta da GKF, un’associazione di consumatori americana, con il supporto della società di consulenza National Media Research Planning and Placement.
Lo studio, pubblicato qualche giorno fa dal Washington Post, è stato condotto sulla base di questionari somministrati a un panel di 50.000 consumatori e, pur non avendo la pretesa della scientificità, evidenzia alcuni schemi di comportamento molto precisi.
Più bevi più voti?
La ricerca ha evidenziato come gli amanti degli alcoolici siano più propensi a recarsi alle urne, mentre negli astemi il tasso di assenteismo sembra essere più elevato.
Ma Jennifer Dube e suoi colleghi si sono spinti oltre, arrivando ad analizzare le possibili correlazioni tra marca di alcoolici preferita e comportamento di voto: i più fedeli all’urna sembrano essere i consumatori di Jagermeister, Tequila e Don Julio.
Repubblicani rossi, democratici bianchi
Ben chiare e distinte risultano anche le preferenze dei consumatori di vino; mentre i repubblicani (che sono conservatori e di destra) dimostrano una spiccata preferenza per i vini californiani, i democratici (liberali e di sinistra) amano gli champagne d’oltreaceano e i bianchi frizzanti.
A mettere d’accordo tutti è invece il rum, apprezzato in egual misura da entrambe le parti politiche.
La correlazione tra scelte di consumo e tendenza politica non è una novità: nel 2012 Scarborough Research aveva evidenziato come tra i repubblicani ci fosse una marcata preferenza per la birra Sam Adams, mentre tra i democratici fosse più in voga la Heineken.
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