L'8 agosto 1786, giorno in cui Paccard e Balmat riuscirono a conquistare la vetta del Monte Bianco dal versante di Chamomix, in Francia, è considerata la data di nascita dell'alpinismo. I due furono invogliati a compiere l'impresa da Horace-Bénédict De Saussure, scienziato ginevrino che nel 1760 lanciò la sfida, promettendo tre ghinee a chiunque fosse riuscito a scalare la montagna: ventisei anni dopo, il suo desiderio venne esaudito.
Primato d'Europa… o forse no. Secondo alcuni, il Monte Bianco (o Mont Blanc, in francese) sarebbe la vetta più alta d'Europa con i suoi 4.810 metri. Tuttavia, i detrattori sostengono che sia l'Elbrus (5642 metri), nel Caucaso, a detenere il primato europeo: il massiccio si troverebbe infatti tra Georgia e Federazione Russa, undici chilometri a nord del confine geografico tra Asia ed Europa.
Cambio di nome. Il nome di questa famosa cima ha una storia travagliata: se nel 1603 San Francesco di Sales, vescovo della valle dell'Arve, menziona la vetta chiamandola Mont Blanc, questa denominazione viene persa per oltre un secolo a favore di Mont Maudit o Mont Malet (Monte Maledetto); solo nel 1742 Pierre Martel, nel suo Voyage aux Glacieres du Faucigny, cita entrambi i nomi, facendo per la prima volta una distinzione: al giorno d'oggi il Mont Maudit è il nome di una vetta secondaria, mentre Mont Blanc è l'appellativo con cui viene universalmente riconosciuto il candido massiccio diviso tra Francia e Italia.
Spiriti maligni e gelo. La leggenda narra che nel cuore della Dama Bianca (altro soprannome del Monte Bianco) si annidassero orde di spiriti maligni e creature nefaste, che nel passato avrebbero cercato in tutti i modi di sfondare le pareti del massiccio roccioso e liberarsi, provocando valanghe mortali e facendo guadagnare al Monte l'aggettivo "Maledetto". A un certo punto però la montagna, stregata da queste creature, inghiottì tutto ciò che la circondava, ricoprendola di una coltre di ghiaccio: era il 1300, l'inizio della Piccola Era Glaciale.
«Il limite è nella nostra testa». È notizia di qualche giorno fa: Andrea Lanfri e Massimo Coda, due alpinisti disabili che si definiscono ironicamente "due uomini e una gamba" e contano ben tre protesi in due, hanno conquistato la vetta del Monte Bianco: «Ieri mattina alle 6:23 ho toccato il cielo con tre dita, a quota 4.810 metri», ha scritto sul suo profilo Facebook Lanfri. Ma è solo l'inizio: «Ora sotto alla prossima vetta delle #fivepeaks, il Monviso!».
L'obiettivo di Lanfri è essere il primo scalatore con arti amputati a raggiungere la vetta del mondo, l'Everest: «Per me sarebbe un sogno ineguagliabile», ha dichiarato.