Curiosità

Perché si dice "avere delle remore"?

L'uso più comune dell'espressione deriva probabilmente dal comportamento della remora, un pesce che grazie a un potente organo-ventosa sul dorso si attacca ad altri pesci e allo scafo delle imbarcazioni e si lascia trasportare. Dimensione e peso degli esemplari adulti, e il fatto che dov'è ancorata una remora se ne troveranno altre, comportano che l'ospite si muova con maggiore fatica. E proprio in questo senso avere una remora indica un forte dubbio, un indugio o un impedimento morale a fare qualcosa. Il suo contrario, senza remore, a seconda del contesto indica sia la piena disponibilità sia la mancanza di regole morali o di pudore nel fare qualcosa.

Il pesce remora. L'Echeneidae è una famiglia di otto specie di pesci di acqua salata noti come remore, la cui peculiarità è quella di avere una sorta di ventosa sul dorso grazie alla quale si attaccano al ventre di altri animali marini di grandi dimensioni (squali, balene, mante, tartarughe marine eccetera). Gli esemplari adulti possono misurare fino a 1 metro di lunghezza e pesare fino a 2,5 kg. L'organo-ventosa inizia a funzionare attorno ai sei mesi di vita ed ha una forza sproporzionata rispetto alla taglia dell'adulto e può sostenere un peso molto superiore a quello del pesce senza staccarsi né spostarsi. Lo scopo evolutivo di questo organo non è chiaro, anche perché nonostante l'abitudine a scroccare passaggi il pesce remora non è un parassita e non vive degli avanzi dei pasti dell'ospite, anzi, è un cacciatore attivo.

Miti e leggende. Già nell'antichità si conosceva il comportamento del pesce remora. Il nome della famiglia, Echeneidae, richiama il mito collegato: in greco "echein" significa "trattenere", e "naos" sta per "nave". Plinio il Vecchio, nel suo Naturalis Historia, parlando della battaglia di Azio (31 a.C.) tra Ottaviano e Marco Antonio sostiene che la sconfitta di quest'ultimo fu causata da questi piccoli pesci, che bloccando la sua nave durante lo scontro navale gli impedirono di coordinare le manovre. La capacità delle remore di rallentare imbarcazioni fino a fermarle è una credenza diffusa ma non risultano prove o testimonianze oggettive che questo sia mai avvenuto.

È invece accertato l'uso che di questi pesci fanno alcune popolazioni della fascia tropicale, in particolare dell'Oceano Indiano (Mozambico, Zanzibar, Australia) ma anche del Pacifico (Americhe e Giappone), dove i pescatori hanno imparato a sfruttare le caratteristiche delle remore nella pesca alla tartarughe. Catturate una remora, le legano una corda alla coda e la rilasciano in mare nella speranza che si aggrappi a una tartaruga. Quando accade, riescono a tirare in barca il rettile sfruttando la straordinaria potenza della ventosa della remora.

31 maggio 2014 Tommaso Canetta
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