L'imperativo "legge e ordine" fa proseliti anche nella web-realtà di Second Life. L'escalation di crimini degli ultimi mesi (pornografia, furti, violenze...), seppure solo virtuali, potrebbe infatti spingere gli amministratori di questo alter-mondo a modificare la filosofia libertaria del sito, che oggi appare come una terra dai confini incerti, in balia degli avventurieri di Internet. L'ipotesi è quella di spostare una parte dei computer che ospitano la simulazione dagli Usa anche in altri Paesi, in modo da appoggiarsi alle leggi locali. Il problema si è posto dopo che la magistratura tedesca ha avviato un'indagine sulla diffusione di scene pornografiche e pedofile tra avatar (i simulacri digitali). Un reato non punibile negli Stati Uniti, dove risiedono i computer di Second Life, in quanto la legislazione non prevede il... "sesso tra avatar". A chiedere che ai crimini virtuali corrispondano punizioni reali sono stati proprio i creatori di Second Life, che già alcuni mesi fa hanno invitato agenti dell'Fbi a girare coi loro avatar nei casinò del mondo on line per scoprire eventuali truffe perché, anche se i giocatori sono "finti", i soldi sono veri e tanti. E il sito, che ha un giro d'affari di circa 13 milioni di dollari l'anno, al suo primato economico ci tiene.