I foglietti che si mettono nella lavatrice insieme ai capi colorati per evitare che gli indumenti si macchino sono strisce di carta imbevute di una sostanza che cattura i residui di tintura. La formula esatta è segreta perché il marchio è registrato e la Punch Industries, azienda irlandese che nel 1995 ha lanciato sul mercato il Colour Catcher®, così si chiama l’Acchiappacolore® in inglese, non la divulga.
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Riciclabili
Il meccanismo di funzionamento dei foglietti si basa comunque sull’interazione tra sostanze dotate di carica elettrica opposta: i coloranti tessili più comuni sono molecole con carica negativa, mentre il foglietto, costituito da fibra di origine cellulosica, è imbevuto di sali di ammonio, con carica positiva. Quando il colorante viene in contatto con il foglietto, vi aderisce. Il foglietto, da smaltire nei rifiuti cartacei della raccolta differenziata, è riciclabile e non rilascia alcun agente chimico nell’acqua.
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