Il gioco del lotto è regolato da normative fissate dal Ministero delle Finanze. Il mercoledì e il sabato si ha un’estrazione pubblica di cinque numeri in 10 città italiane. Le sfere che contengono i numeri sono racchiuse in un’urna. Prima si controlla che le 90 sfere contengano tutti i numeri dall’1 al 90, quindi un addetto agita l’urna, un bambino estrae una sfera per volta, che viene aperta, e il numero viene letto e mostrato al pubblico dai membri di una commissione del Ministero delle Finanze che ha anche il compito di verificare la correttezza dei passaggi.
L'unico a vincere sempre. Il bambino è scelto in una rosa di volontari, maschi e femmine, compresi tra i 6 e i 12 anni, e riceve un buono di 25 euro da spendere in giocattoli più 75 euro di rimborso-spese per l’accompagnatore. La parte telematica delle operazioni (diffusione dei risultati, amministrazione delle 10 mila ricevitorie) è gestita dalla Lottomatica, una società concessionaria dello Stato.
I pagamenti delle vincite sono fatti dalle ricevitorie (fino a 2300 euro), o tramite banche e uffici postali. I proventi del gioco, al netto dei pagamenti e delle spese di gestione, vanno ai Ministeri delle Finanze e dei Beni Culturali.