Il passaporto consente a noi italiani di muoverci al di fuori dell'Unione Europea: non in tutti gli Stati del mondo, però, questo documento di viaggio garantisce libertà di movimento. L'Henley Passport Index stila ogni anno una classifica dei passaporti più e meno "forti": in testa alla classifica i passaporti che permettono l'entrata senza necessità di visto al maggior numero di Paesi (o con un "visto semplice" richiesto online, come succede agli italiani che decidono di visitare gli USA); in coda alla classifica, quelli per cui l'accesso a gran parte del mondo è subordinato al rilascio di un visto da parte del governo del Paese che si intende visitare.
I passaporti che permettono maggiore libertà di movimento sono quello del Giappone, che consente l'accesso a 193 Paesi senza bisogno di visto, quelli di Singapore e Corea del Sud (192 Paesi visto-free) e Spagna e Germania (190 Paesi). L'Italia è al quarto posto, accanto a Finlandia e Lussemburgo, con 189 Paesi. Fanalino di coda l'Afghanistan, con solo 27 Stati visitabili, l'Iraq (29) e la Syria (30).
Covid… Prima della covid, erano i Paesi europei ad essere sempre sul podio della classifica (anche se il Giappone è in testa dal 2018): la pandemia ha scombinato le carte, e ha fatto sì che le restrizioni di viaggio imposte da alcuni Stati asiatici penalizzassero l'Europa, facendo scendere alcuni Paesi nella classifica.
…Brexit. Anche la Brexit ha influito sul valore del passaporto britannico: nel 2015, prima del referendum che determinò l'uscita del Paese dall'UE, il Regno Unito era in testa alla classifica insieme alla Germania (con 173 Paesi visitabili senza necessità di visto governativo), mentre ora è sceso alla sesta posizione, al pari di Francia, Portogallo e Irlanda.
...e conflitto in Ucraina. Anche il conflitto russo-ucraino ha avuto un impatto (positivo) sul valore del passaporto del Paese attaccato dalla Russia, che è passato dalla 38^ alla 35^ posizione grazie alle misure emergenziali approvate dall'UE per permettere ai cittadini di entrare nell'eurozona senza necessità di un visto per i prossimi tre anni.
Secondo Henley & Partners, la Russia sarebbe invece stata penalizzata dal conflitto (anche se, a ben guardare, il Paese è sempre fisso attorno al 50° posto): «La guerra potrebbe avere un impatto profondo e forse irreversibile sulla libertà di movimento della regione» sottolineano, mettendo in guardia sulla possibile creazione di una nuova Cortina di Ferro.