Gustave Eiffel, il re della Belle Époque, l'uomo che progettò il monumento simbolo di Parigi e della grandeur francese, la Tour Eiffel, non era un francese doc. E, per di più, a inizio carriera, non aveva alcuna intenzione di costruire grandi opere, ma "l'età del ferro" gli fece cambiare idea… Ecco qualche curiosità sull'ingegnere che voleva fare il chimico.
Gustave Eiffel era tedesco
Alexandre Gustave Bönickhausen, detto Eiffel, personaggio simbolo dell'architettura francese, in realtà era di origine tedesca. Suo nonno, originario di Marmagen (Renania Settentrionale-Vestfalia) si stabilì a Parigi a inizio secolo, ma ritenendo il proprio cognome troppo difficile da pronunciare in Francia, decise di cambiarlo in "Eiffel", dal nome delle montagne Eifel dove era nato. Alla nascita Gustave venne registrato ancora come Bönickhausen, ma cambiò il suo cognome definitivamente in Eiffel nel 1880.
Eiffel era specializzato in chimica
La fama di Gustave Eiffel è legata all'iconica Tour che si staglia nel cielo di Parigi, ma in realtà l'ingegnere inizialmente non aveva alcuna intenzione di occuparsi di "mega-strutture". Da giovane, infatti, dopo aver conseguito la laurea in ingegneria chimica nel 1855, era pronto a far carriera nell'azienda dello zio Jean-Baptiste Mollerat (inventore di un procedimento per estrarre aceto dal legno). Poi nel 1856 incontrò Charles Nepveu, imprenditore specializzato in costruzioni metalliche che gli prospettò un futuro nel campo dell'"architettura del ferro".
Un nuotatore coraggioso
Pochi anni prima di diventare famoso per la realizzazione della torre parigina, costruì altre strutture utilizzate ancora oggi: il Ponte Maria Pia sul Douro, a Oporto, in Portogallo (1877) e il Viadotto Garabit (1884), situato nel sud della Francia e usato per il trasporto ferroviario. Nel 1860 Eiffel, però, aveva realizzato il suo primo importante progetto: il ponte ferroviario Saint-Jean sulla Garonna (Bordeaux), in cui aveva dimostrato il suo talento nelle grandi opere nonché… nel nuoto. Si racconta infatti che durante i lavori Eiffel si gettò nel fiume per salvare un operaio caduto in acqua.
Tour Eiffel: un’opera criticata
L'apice della notorietà giunse nel 1889, quando in occasione dell'Esposizione universale di Parigi presentò al mondo la sua grandiosa Tour, una mega struttura in ferro di 324 metri, la più alta mai realizzata fino ad allora. La torre suscitò però sentimenti contrastanti, tra chi la considerava un capolavoro e chi la detestava, sostenendo che non servisse a nulla se non a ostentare la grandeur francese.
La torre delle spie
La Tour parigina invece si rivelò molto funzionale, sia come luogo sia di osservazione sia di trasmissione e intercettazione radiofonica.
Durante la Grande guerra, infatti, la conturbante spia Mata Hari fu smascherata dalla centrale di ascolto posta nella torre.
Gustave Eiffel e la Statua della Libertà
Un'ultima curiosità: tre anni prima che venisse eretta la Tour Eiffel, fu inaugurato a New York un altro monumento simbolo, frutto dell'ingegno di Gustave Eiffel: la Statua della Libertà. In questa scultura, realizzata da Frédéric Auguste Bartholdi, ex aiutante di campo di Garibaldi, Eiffel mise l'anima di ferro. Il governo francese la donò agli americani in segno di amicizia tra i due popoli, peccato che gli Usa dovessero finanziarne l'assemblaggio. Pagarono il piedistallo, ma per gli altri fondi dovettero aspettare il contributo dei ricchi newyorchesi. Così la sola mano con la torcia aspetto per sei anni, dal 1876 al 1882, esposta nel parco di Madison Square, finché il 28 ottobre 1886 l'intera statua venne collocata a Liberty Island.