Curiosità

Chi ha inventato il frigorifero moderno?

Dalle stanze del ghiaccio agli apparecchi smart ipertecnologici, ecco tutte le tappe che ci hanno portato all'invenzione del frigorifero.

Ci sono invenzioni che hanno numerosi padri: il frigorifero è senza dubbio una di queste. La sua versione moderna, infatti, prese forma nel corso di vari decenni grazie all'impegno di una lunga serie di imprenditori e uomini di scienza. Ma una data possiamo provare a ipotizzarla: nel 1756, il medico scozzese William Cullen dimostrò come si potesse creare una macchina refrigerante basata sul principio che un liquido, evaporando, sottrae calore dall'ambiente con cui è a contatto, abbassandone la temperatura.

Un po' quello che capita quando, al mare, uscendo dall'acqua proviamo una sensazione di freddo, dovuta all'evaporazione delle goccioline sparse sul nostro corpo. Sulla scia degli studi di Cullen, molti ricercatori misero a punto avveniristici macchinari refrigeranti. Tra questi l'ingegnere americano Jacob Perkins che, nel 1835, brevettò una macchina del freddo – basata sulla compressione di vapore d'etere etilico – considerata da molti il vero prototipo di frigorifero.

A caccia del freddo. L'uomo si è industriato su come mantenere il cibo  dalla cin fresco fin dai tempi più remoti. Già in epoca preistorica, le prime popolazioni stanziali iniziarono a preoccuparsi di come conservare gli alimenti, eati ghiaccio e neve in cavità naturali, o scavate ad hoc, che venivano poi isolate con paglia e foglie secche nel corso del tempo furono perfezionati metodi come l'affumicatura, l'essiccazione, la salatura e, soprattutto, il congelamento, che più degli altri lasciava inalterate le qualità degli alimenti.

Durante l'inverno venivano stipati ghiaccio e neve in cavità naturali, o scavate ad hoc, che venivano poi isolate con paglia e foglie secche. Di queste stanze del ghiaccio, dove il cibo veniva protetto dalla contaminazione e dal deterioramento (possibile causa di malattie), si ha ampia testimonianza nell'antichità cinese ed egiziana ma anche nel mondo greco e in quello romano. Proprio dall'Urbe si diffuse l'uso di celle scavate all'interno delle abitazioni, dette cisternae frigidariae, in cui il ghiaccio si manteneva dall'inverno all'estate. Questi metodi rimasero in auge per molti secoli, durante i quali proliferarono anche le grandi ghiacciaie comunali, o neviere, luoghi in cui, pressando la neve, si otteneva ghiaccio destinato alla vendita. 

In epoca moderna giunsero le prime ghiacciaie domestiche ad armadio, realizzate da falegnami esperti in tecniche di coibentazione con materiali isolanti come lo stagno. Dal XVIII secolo si iniziò quindi a prospettare un'ipotesi rivoluzionaria: passare dalla conservazione del ghiaccio offerto dalla natura alla sua creazione.

Celle frigorifere sulle navi. Nella seconda metà dell'Ottocento nacquero nuovi modelli basati sulla compressione e l'evaporazione di altre sostanze, come anidride solforosa e ammoniaca. Questa fu usata in particolare dall'ingegnere tedesco Carl von Linde, che nel 1876 creò un macchinario più efficiente di ogni predecessore. Nello stesso anno, il francese Charles Tellier diede una dimostrazione pratica di quanto fossero utili i frigoriferi di nuova generazione, trasportando in nave (dentro celle frigorifere), dall'Argentina alla Francia, un carico di carne, ancora buona dopo tre mesi di viaggio.

Un decisivo contributo all'efficienza dei frigoriferi fu quindi dato dal ricorso all'energia elettrica per alimentarli. Nello specifico, il primo frigo elettrico per uso domestico venne messo in commercio nel 1913 dall'americano Fred W. Wolf Jr e si chiamava Domelre (DOMestic ELectric REfrigerator). Avendo prezzi altissimi, riscosse però scarso successo. In seguito il frigorifero smise di essere un elettrodomestico di lusso e dal secondo dopoguerra entrò nelle case di mezzo mondo. 

Conservare gli alimenti. Per tutto l'Ottocento furono decine gli scienziati e gli inventori dediti al tema della refrigerazione, molto sentito in una società che stava cambiando volto. Lo sviluppo industriale aveva infatti innescato un processo di urbanizzazione e svuotamento delle campagne (con relativa crescita della distanza tra centri abitati e luoghi di produzione del cibo) che rese più necessario di prima conservare a lungo gli alimenti.

Una dopo l'altra si susseguirono quindi le macchine del ghiaccio elaborate dai molteplici inventori del moderno frigorifero, finché nel XX secolo s'imposero i modelli elettrici made in Usa (su tutti, quelli della General Motors, chiamati "Frigidaire"). Dal 1931 fu inoltre introdotto un nuovo refrigerante, il freon, ricavato da una miscela di clorofluorocarburi (CFC). In parallelo, vennero progettati i primi modelli dotati di scompartimento per la congelazione, e iniziò così a proliferare anche l'industria dei surgelati. Tutto ciò riguardò però, per molto tempo, prevalentemente gli Usa, poiché l'Europa dirà addio ai vecchi metodi di refrigerazione solo tra gli anni Sessanta e Settanta, quando il boom economico garantirà una nuova forza economica ai consumatori e, allo stesso tempo, macchinari sempre più efficienti e abbordabili.

Menu senza confini. La diffusione del frigorifero, descritto dalle campagne pubblicitarie come il miglior amico delle famiglie, annullò le distanze tra consumatori e fonti di cibo, favorendo anche una diversificazione dei gusti (i nuovi impianti di refrigerazione industriali consentivano di far arrivare nel frigo di casa alimenti da tutto il mondo).

Negli ultimi decenni sono stati introdotti nuovi gas, in quanto il freon è additato tra i maggiori responsabili del buco nell'ozono, mentre oggi si stanno studiando gel refrigeranti e metodi basati sui campi magnetici. Gli odierni frigoriferi si sono anche adeguati alle nuove tecnologie. Gli apparecchi più evoluti sono infatti connessi alla Rete, pronti ad avvisarci tramite smartphone su quali prodotti stiano terminando o siano prossimi alla scadenza. Come farebbe appunto un servizievole amico di famiglia.

Questo articolo è tratto da Focus Storia. Perché non ti abboni?

20 giugno 2022 Matteo Liberti
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