Che fine fecero gli ultimi due figli di Luigi XVI e Maria Antonietta, decapitati rispettivamente il 21 gennaio e il 16 ottobre 1793? Erano rimasti solo in due (su quattro che erano), dopo la morte dei genitori: Luigi Carlo (1785-1795) e Maria Teresa Carlotta (1778-1851).
l'erede. Il maschio (e più piccolo) era il sopravvissuto più pericoloso, per i rivoluzionari, perché riconosciuto dai realisti francesi e dalle corti europee come il legittimo Luigi XVII. Strappato alle braccia materne nel 1793 e sottoposto alle lezioni di ideali repubblicani di un ciabattino giacobino, nel primo anniversario della decapitazione di suo padre venne murato nella sua cella e abbandonato a se stesso, una fessura nella porta come unico contatto con l'esterno.
Morte crudele. Febbri, malnutrizione e parassiti lo portarono alla morte un anno e mezzo dopo (1795), a soli 10 anni. Il suo corpo fu deposto in una tomba senza nome, ma il suo cuore, trafugato dal medico che eseguì l'autopsia, diventò una reliquia, conservata oggi nella basilica di Saint-Denis (Francia) e riconosciuta come autentica dalle analisi del Dna.
Rancore familiare. Dopo la morte del fratello, Maria Teresa Carlotta venne usata come merce di scambio per i prigionieri di guerra francesi detenuti in Austria. Pur di non avere a che fare con i parenti materni – colpevoli ai suoi occhi di non aver fatto niente per salvare la madre – sposò nel 1799 un francese: suo cugino Luigi Antonio di Borbone, primogenito del futuro re Carlo X.
Regina lampo. Fu un'accesa reazionaria, delfina di Francia dal 1824 al 1830, ma regina solo per venti minuti, dato che suo suocero, detronizzato, abdicò in favore del nipotino Enrico V. Costretta di nuovo all'esilio, si spostò dalla Gran Bretagna a vari domini dell'Impero austriaco. Morì nel castello di Frohsdorf (Bassa Austria) nel 1851.