Alle sette del mattino del 21 agosto 1911, giorno di chiusura del Louvre, Vincenzo Peruggia rubò la Gioconda: ma quale sarebbe stato il destino del quadro senza il rocambolesco furto? Probabilmente il quadro non sarebbe diventato così famoso e conteso com'è oggi.
Per quanto il dipinto fosse apprezzato dagli esperti per la straordinaria tecnica d'esecuzione, la fama della Gioconda o Monna Lisa era confinata a pochi circoli letterari e artistici, mentre al grande pubblico quel volto di donna pareva interessare poco o nulla.
Tutto cambiò però il 21 agosto 1911, quando un operaio italiano del Louvre, Vincenzo Peruggia, attuò il rocambolesco furto del capolavoro leonardesco, con il goffo intento di riportarlo in Italia.
Una volta arrestato Peruggia, il governo italiano concordò un periodo di esposizione del dipinto in Italia (prima agli Uffizi a Firenze, poi all'ambasciata di Francia di Palazzo Farnese a Roma, infine alla Galleria Borghese), prima del suo definitivo rientro.
La Monna Lisa arrivò a Parigi il 4 gennaio 1914 in pompa magna, dove il quadro era atteso dal Presidente della Repubblica francese e tutto il governo.
Sopravvivenza di un capolavoro. La Gioconda finì quindi immediatamente sotto i riflettori dei media, e nel giro di pochi anni raggiunse una fama di dimensione mondiale. Ma se il dipinto non fosse stato portato da Leonardo in Francia, l'episodio del furto non sarebbe naturalmente mai avvenuto, e dunque il volto di Monna Lisa non sarebbe il più celebre della storia dell'arte.