Quaranta terroristi ceceni delle cosiddette Brigate Islamiche sequestrarono 850 civili che assistevano a uno spettacolo e li tennero in ostaggio dal 23 al 26 ottobre 2002. Rivendicavano fedeltà al movimento separatista ceceno e chiedevano il ritiro immediato delle forze russe dalla Cecenia, con la conseguente fine della seconda guerra cecena. I terroristi avevano addosso dell’esplosivo e lo avevano anche collocato all’interno dell’edificio. Dopo un assedio di due giorni, il sequestro si concluse con l’irruzione delle forze speciali russe Osnaz. Le stime ufficiali parlarono di 39 terroristi e 130 ostaggi morti, soprattutto a causa dei gas utilizzati dalle forze speciali.
Divisa in due
A organizzare l’attentato (come la strage avvenuta nella scuola Numero 1 di Beslan del 2004) fu Shamil Basayev, che aveva creato, all’interno della resistenza cecena, agli inizi guidata da Aslan Aliyevich Maskhadov, le Brigate Islamiche. Esse contrappongono al nazionalismo laico di Maskhadov (che ha portato la Cecenia a una relativa indipendenza e ne è stato presidente laico), l’ideologia integralista wahhabita (un movimento che propone una rigida lettura del Corano) e la guerra santa per la “liberazione dagli infedeli” nelle repubbliche del Caucaso russo.