L'acqua piovana deriva dalla condensazione del vapore acqueo, dovuto all’evaporazione continua delle acque di mari, laghi e fiumi: in teoria dovrebbe essere pura come quella distillata e contenere solo idrogeno e ossigeno, con un pH (è la misura del grado di acidità) neutro, pari a 7. Ma non è affatto così.
La presenza di pulviscolo atmosferico e di anidride carbonica abbassa il pH attorno a 6. Inoltre, a seconda delle zone in cui precipita, l’acqua piovana contiene una percentuale molto variabile di gas, nitrati e nitriti, cloruri e diversi altri sali.
Inquinamento e acidità. Dal cielo che sovrasta una grande città inquinata, per esempio, scende un’acqua piovana con un pH inferiore a 5: è la cosiddetta pioggia acida, ricca di acido solforico, un composto dello zolfo. Se analizziamo un campione di acqua piovana in una determinata zona, scopriamo che la sua composizione varia anche a seconda della temperatura dell’aria, della quantità di acqua che è caduta e del momento in cui è stato raccolto il campione, ovvero all’inizio o alla fine di un temporale.