I carrelli della spesa dei supermercati non sono tutti uguali, e non è solo questione di "più grandi" o "più piccoli": ce ne sono alcuni che - grandi o piccoli - riescono a farci spendere un po' di meno sulla spesa! Lo ha dimostrato un team di ricercatori della City University di Londra mettendo a confronto i carrelli classici a spinta, quelli che manovriamo con un maniglione orizzontale unico, con altri che erano stati modificati per essere manovrati tramite due maniglie parallele laterali al carrello.
Alla larga dagli scaffali inutili. L'ipotesi dei ricercatori era che dovendo per forza manovrare con le mani i nuovi carrelli, queste fossero tenute più facilmente lontane dagli scaffali allestiti, per questioni di marketing, in base a diverse strategie che servono a farci comprare cose che in realtà in quel momento non ci servirebbero.
Errore... I dati hanno mostrato che con i carrelli "standard" si spende fino al 25 per cento in meno perché, per muoverli, attiviamo i tricipiti, che sono i muscoli che usiamo anche per spingere o scacciare qualcosa via da noi, e che quindi il cervello interpreta come muscoli del rifiuto, con il risultato che ci mettiamo nello stato d'animo di trattenerci da acquisti superflui.
I muscoli dello shopping. Con i carrelli a maniglie parallele e ancor più con quelli a traino dobbiamo invece usare i bicipiti, muscoli che servono per tirare o tenere qualcosa stretto a noi, quindi per avvicinare ciò che ci piace: gli autori dello studio li hanno poi ribattezzati muscoli dello shopping - quando li attiviamo, la voglia di comprare cresce in maniera irresistibile. E solo arrivati alla cassa, forse, ce ne rendiamo conto.