È il luglio più caldo di sempre, dichiarano i meteorologi, ma andare con le infradito sul Monte Bianco non è certo un buon modo per sfuggirgli. La curiosità rilanciata da diversi quotidiani in questi giorni è che sandaletti e infradito hanno sostituito gli scarponcini, almeno per i più imprudenti, ossia per i turisti che sottovalutano le insidie della montagna.
Succede perché pure sul monte più alto d'Europa (4.810 metri alle ultime rilevazioni) anche le temperature sono alte, e lo "zero termico" è ancora più alto, addirittura oltre i 5.000 metri. «Il problema dei ghiacciai ora, a parte l'arretramento di cui si parla da sempre, è lo spessore: la neve si scioglie. Quella che di solito a luglio è nei crepacci, ora è scomparsa o, peggio, si è assottigliata e aumentano perciò le possibilità di scivolare nei crepacci», spiega Luigi Bignami, geologo e collaboratore di Focus. «Nonostante il caldo dia la possibilità di camminare lungo sentieri scoperti, non vanno sottovalutate le zone che di notte si coprono di ghiaccio sottile. Bisogna essere prudenti e ben equipaggiati.»
Perché questo caldo in alta quota? «Gli studi più recenti mostrano chiaramente l'andamento delle temperature: i mesi scorsi sono stati più caldi della media, e così pure il 2014. Sul fenomeno però ci sono almeno due scuole di pensiero, che danno spiegazioni differenti: una attribuisce la colpa all'effetto serra, ed effettivamente la quantità di anidride carbonica (CO2), che negli anni '70 si aggirava intorno a 270 ppm (parti per milione), è arrivata a 400 ppm. Altri ricercatori attribuiscono invece i cambiamenti alle naturali oscillazioni climatiche del pianeta, e a sostegno di questa interpretazione ci sarebbe l'aumento del 40% dei ghiacci del Polo Nord - grazie a estati fresche nel 2013 e nel 2014.» Ma in effetti il clima non è solamente una parola: è invece un sistema altamente complesso che dobbiamo ancora comprendere a fondo.