Dal "battesimo" delle navi per il loro primo giro in mare alla posa della prima pietra delle opere pubbliche, la tradizione di "benedire" luoghi o oggetti nuovi è ancora oggi comune in tutto il mondo, ma a quanto pare era diffusa anche nelle civiltà pre-colombiane. I Maya ricorrevano infatti a una singolare cerimonia religiosa per "consacrare" i campi nei quali praticavano il gioco della palla, particolarmente importante nella loro cultura.
Analisi del DNA. A svelare questo rituale è stato un team internazionale di archeologi, che ha analizzato il terreno nel sito di Yaxnohcah, un'antica città maya situata nell'attuale Yucatan, in Messico. Durante una delle ultime campagne di scavo, gli archeologi si sono imbattuti in una piattaforma, inizialmente abitata, poi riconvertita a terreno da gioco.
Piante medicinali e allucinogene. Tramite analisi del DNA sui sedimenti del terreno, i ricercatori hanno identificato i resti di una quindicina di piante dalle proprietà medicinali, di solito utilizzate a fini religiosi. Tra queste, oltre a peperoncini (Capsicum) all'epoca usati per scopi medici, foglie appartenenti alla famiglia delle malvinacee (Hampea trilobata) e annonacee (Oxandra lanceolata), sono stati rinvenuti anche residui di Ipomoea corymbosa, rampicante della famiglia delle Convolvulaceae nota per le sue proprietà allucinogene, simili a quelle dell'LSD.
Cerimonia propiziatoria. Nello studio, pubblicato sulla rivista Plos One, si ipotizza che durante la costruzione del campo da gioco, gli antichi Maya abbiano utilizzato tutte queste piante sacre, avvolte in appositi fasci o ceste intrecciate, per un'offerta propiziatoria volta a ingraziarsi gli dei. I dettagli del rituale non sono ancora chiari, ma è molto probabile che avesse a che fare con la trasformazione dello spazio da domestico a cerimoniale.
Cambio di destinazione d'uso. Quando gli edifici venivano ampliati o riconvertiti, i Maya erano soliti offrire libagioni per benedire il sito, come dimostrano in altri contesti i ritrovamenti di ceramiche o gioielli. Il fine potrebbe essere stato quello di scongiurare eventuali epidemie o assicurarsi la benevolenza divina nelle attività associate al campo appena costruito, un po' come avviene oggi con il varo delle navi.
Giochi sacri. Centro particolarmente importante della civiltà maya, Yaxnohcah prosperò dal 1.000 a.C. al 200 d.C., in quello che gli studiosi definiscono "periodo preclassico". Come nella maggior parte delle città di una certa importanza, qui sorgeva un'arena in cui gli abitanti praticavano diversi giochi con la palla, tra i quali spiccava la pelota, ancora oggi praticata da gruppi indigeni del Messico e dell'America Centrale.
Rispetto ai giorni nostri, lo scopo di queste attività non era solo ricreativo, ma aveva una grande valenza politica e religiosa. Non a caso, le arene venivano spesso costruite vicino ai templi cittadini più importanti.